Agrigento, nota del Vice presidente del Consiglio provinciale Mario Lazzano su chiusura delle Province

Provincia Agrigento

 L’Ufficio di presidenza dell’UPI, riunito insieme ai Presidenti delle unioni regionali delle Province il giorno 13 dicembre 2011, si rivolge al Presidente della Repubblica perché chieda al Governo e al Parlamento di stralciare le norme manifestamente incostituzionali sulle Province, che costit…

Provincia Agrigento

 L’Ufficio di presidenza dell’UPI, riunito insieme ai Presidenti delle unioni regionali delle Province il giorno 13 dicembre 2011, si rivolge al Presidente della Repubblica perché chieda al Governo e al Parlamento di stralciare le norme manifestamente incostituzionali sulle Province, che costituiscono una lesione del principio democratico.    “Siamo certi che il Presidente della Repubblica, massimo garante della Costituzione, anche per la sua storia personale e politica, non consentirà che una legge cancelli enti democraticamente eletti dai cittadini ha sostenuto l’On.Giuseppe Castiglione presidente Nazionale UPI.Abolizione delle Province, “dead line” fissata per il 31 marzo 2013„”Il presidente della Repubblica intervenga a difesa della Costituzione e della democrazia. I mandati elettivi delle Province non possono essere sospesi o commissariati, e che un governo tecnico reintroduca norme che già sono state palesemente considerate Incostituzionali e per questo cancellate è inaudito”.”Il Parlamento non può sposare questa linea antidemocratica, sottomettendosi supinamente ai diktat di un Governo tecnico che sulle riforme ha assunto i toni del qualunquismo”. ” Le giunte elette democraticamente dal popolo devono terminare il proprio mandato, o saremmo di fronte al più grave attacco alla democrazia”. “L’articolo 1 della Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nei limiti della Costituzione. L’articolo 5 che la Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali, e non le può certo sopprimere per decreto. L’articolo 114 stabilisce che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato e che gli Enti locali sono autonomi secondo i principi fissati dalla Costituzione. Chiediamo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di intervenire a difesa della democrazia”All’abolizione delle Province si può anche discutere ma attraverso un serio ed approfondito dibattito che veda la Conferenza Stato Regioni ed Autonomie Locali attorno ad un tavolo -dibattendo anche sulla soppressione dei tantissimi Enti inutili ( circa 7 mila tra Enti,Consorzi,Società partecipate,Consulenze varie che sono il vero spreco d’Italia).Attendiamo adesso le dichiarazioni in Sicilia del Governatore Raffele Lombardo sul cosa vuol fare delle Province considerato che siamo una Regione a Statuto Speciale e che quindi la palla passa adesso all’ARS. Saremo vigili ed attenti sulle  iniziative del Governo Lombardo che ne vuole abolire 9  di Province per crearne 27 chiamate ” consorzi fra Comuni”.                13-dic-2011                                                                                                      F.to Mario Lazzano (PDL) ALLEGATO:  Le iniziative delle ProvinceLe Province, ribadendo la richiesta di stralcio delle disposizioni del decreto legge che mettono in discussione l’ ordinamento, fanno appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in quanto garante della Costituzione,affinché intervenga presso il Governo per cassare dalla manovra le norme palesemente anticostituzionalie decidono le seguenti iniziative. L’Unione delle Province d’Italia interrompe immediatamente ogni rapporto con il Governo in tutte le sedi di concertazione previste (Conferenza Stato – Città, Conferenza delle Autonomie locali) – perché il Governo ha additato le Province, istituzioni previste dalla Costituzione, come casta alla pubblica opinione – fino a che non sarà insediata la Commissione Paritetica per la riforma delle istituzione tra Stato, Regioni, Province e Comuni per definire immediatamente una proposta complessiva di riordino delle istituzione.Le Province richiedono la riunione immediata di tutti i Consigli delle Autonomie Locali (CAL) per avviare, attraverso le Regioni, l’iter del ricorso alla Corte Costituzionale contro le disposizioni incostituzionali della manovra previste all’articolo 23. Nel caso in cui sia approvato l’emendamento governativo che prevede il commissariamento delle 7 Province che devono andare al voto nel 2012, impedendo ai cittadini di potersi esprimere democraticamente, le Province interessate annunciano che promuoveranno ricorsi presso i Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) per annullare il decreto.Le Province chiedono al Presidente della Camera dei Deputati e ai Capigruppo di iscrivere subito all’ordine del giorno dei lavori parlamentari le proposte di riforma costituzionale delle Province, già all’attenzione della Commissione affari costituzionali della Camera.Le Province ribadiscono la volontà di procedere ad una riforma organica delle istituzioni provinciali, che, salvaguardando il livello di democrazia, razionalizzi le funzioni e le dimensioni delle amministrazioni. Le Province chiedono a Regioni e Comuni di condividere e sostenere la richiesta al Parlamento di avviare una riforma complessiva del sistema istituzionale del Paese, per renderlo più efficiente e funzionale.L’Upi annuncia che il 21 dicembre prossimo tutti i Presidenti di Provincia si riuniranno a Roma in una Assemblea straordinaria per proseguire nelle azioni intraprese contro le norme anticostituzionali previste dalla manovra economica del Governo Monti. In occasione dell’Assemblea straordinaria del 21 dicembre prossimo, le Province chiedono al Presidente della Repubblica un incontro urgente per ribadire le gravi conseguenze per il Paese delle norme sulle Province contenute nella manovra.
(Provincia Agrigento)