Comparto ortofrutticolo del Sud-Est Sicilia cresce, investe in sostenibilità ma guarda al futuro con cautela

agricoltura

Crescita economica, attenzione crescente alla sostenibilità e un futuro percepito come incerto: è questo il quadro che emerge dall’Osservatorio DOSES 2025, presentato dal Distretto Ortofrutticolo Sud-Est Sicilia (DOSES). L’indagine, condotta su un campione di cento imprese aderenti al Distretto, analizza l’evoluzione strutturale, produttiva ed economica del settore, offrendo una fotografia aggiornata di uno dei comparti strategici dell’agroalimentare siciliano.

Oltre 450 milioni di fatturato e imprese in espansione

Il DOSES si conferma un attore centrale del panorama ortofrutticolo del Mezzogiorno, con un fatturato aggregato superiore a 450 milioni di euro e il 62% delle imprese in crescita. Il Distretto riunisce circa 170 aziende, quasi la metà delle quali fondate dopo il 2010, segno di un tessuto imprenditoriale giovane e dinamico. La presenza è distribuita su cinque province siciliane, ma è la provincia di Ragusa a rappresentare il cuore produttivo, concentrando il 70% delle imprese.

Un dato significativo riguarda la verticalizzazione della filiera: il 41% delle aziende impegnate nella produzione primaria ha ampliato le proprie attività includendo confezionamento, trasformazione e commercializzazione, puntando a un maggiore controllo dell’intero ciclo produttivo e a una migliore valorizzazione del prodotto.

Superficie coltivata e nuove pratiche agricole

Le imprese del Distretto coltivano complessivamente oltre 3.000 ettari, suddivisi in modo equilibrato tra serre (1.582 ettari) e pieno campo (1.439 ettari). L’orticoltura domina con il 57% della superficie, dedicata in particolare a pomodori, melanzane, zucchine, carote e patate. La frutticoltura occupa il 37%, con produzioni che spaziano dall’uva da tavola agli agrumi, passando per meloni, angurie, olive e mandorle.

Accanto all’agricoltura tradizionale, che resta prevalente (71%), si fanno spazio modelli produttivi alternativi: il 17% delle aziende pratica agricoltura biologica, mentre il 12% ha adottato coltivazioni fuori suolo, rispondendo alle esigenze di innovazione e sostenibilità richieste dal mercato.

Sostenibilità e innovazione al centro degli investimenti

L’Osservatorio evidenzia un impegno concreto verso la transizione ecologica. Il 52% delle imprese ha integrato energie rinnovabili nei propri processi produttivi, mentre il 43% utilizza sensori ambientali e sistemi di irrigazione di precisione. Un ulteriore 28% ha introdotto il riutilizzo delle acque piovane, migliorando l’efficienza idrica.

Sul fronte fitosanitario, il 66% delle aziende dichiara di aver ridotto l’uso di fitofarmaci, grazie a strategie integrate come il monitoraggio del suolo e la lotta biologica integrata, a conferma di una crescente attenzione alla salute ambientale e alla qualità delle produzioni.

Mercati e prospettive future

Il 75% della produzione è destinato al mercato interno, mentre il 25% viene esportato, principalmente nell’eurozona, con Germania e Francia come principali mercati di riferimento.

Guardando al futuro, però, emerge un clima di incertezza: il 51% delle imprese si dichiara incerto sull’andamento del settore, il 45% mantiene una visione positiva, mentre solo il 4% esprime una prospettiva negativa. I cambiamenti climatici sono indicati dal 56% degli imprenditori come il principale fattore di trasformazione, seguiti dall’innovazione tecnologica (49%) e dalla riduzione dei prodotti fitosanitari disponibili (45%). Pesano anche l’evoluzione dei consumi, le politiche agricole, il ricambio generazionale e le difficoltà di accesso ai mercati.

Tra i fattori critici, le imprese segnalano in particolare l’insufficiente supporto istituzionale, le carenze infrastrutturali e logistiche, la gestione delle risorse idriche e il bisogno di maggiore formazione tecnica.

Le voci del Distretto

«L’Osservatorio 2025 conferma che il modello distrettuale è uno strumento indispensabile per affrontare la complessità dei mercati – dichiara Antonino Di Paola, presidente del DOSES –. La crescita registrata deriva dalla forza di un sistema che sa fare rete. La sfida è consolidare l’integrazione di filiera e rafforzare la presenza sui mercati esteri, senza perdere il radicamento su quello interno».

Sulla stessa linea Gianni Polizzi, direttore del DOSES: «La filiera è in piena transizione. Investimenti in sostenibilità, energie rinnovabili e agricoltura di precisione sono risposte necessarie a un contesto che cambia rapidamente. L’incertezza non è rassegnazione, ma consapevolezza. Il Distretto lavora per offrire alle imprese strumenti, formazione e accesso all’innovazione».

L’Osservatorio DOSES 2025 restituisce dunque l’immagine di un comparto resiliente e in evoluzione, chiamato a trasformare le sfide climatiche, tecnologiche e di mercato in nuove opportunità di sviluppo per l’agricoltura del Sud-Est Sicilia.

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