Tragedia nel Mediterraneo: 116 migranti morti, un solo sopravvissuto
Un nuovo naufragio lungo la rotta del Mediterraneo centrale ha causato la morte di 116 persone. A darne notizia è l’organizzazione umanitaria Sea Watch. L’unico sopravvissuto è stato tratto in salvo da un peschereccio tunisino.
Secondo le prime ricostruzioni, l’imbarcazione era partita giovedì dalle coste della Libia, da Zuwara, con a bordo 117 persone. Poco dopo la partenza era stato lanciato un Sos, ma Seabird, l’aereo impiegato per le ricognizioni nell’area solitamente percorsa dai migranti, non era riuscito a individuare il barcone, alimentando immediatamente i timori di un naufragio.
Alarm Phone, l’organizzazione che monitora le partenze dei migranti, ha ricostruito quanto accaduto: «Temevamo che nella notte del 19 dicembre si fosse verificato un nuovo naufragio. Alle 14 siamo stati informati di un’imbarcazione partita da Zuwara con 117 persone a bordo. Abbiamo allertato la guardia costiera e le Ong competenti, pur senza avere una posizione GPS. Per tutto il giorno abbiamo tentato di contattare la barca tramite telefono satellitare, senza successo».
Solo due giorni dopo, la sera del 21 dicembre, sono arrivate informazioni da alcuni pescatori tunisini che avevano trovato un unico sopravvissuto su una barca di legno. L’uomo ha raccontato di essere partito da Zuwara due giorni prima e di essere l’unico sopravvissuto. Secondo la sua testimonianza, poche ore dopo la partenza le condizioni meteorologiche sono peggiorate drasticamente, con venti fino a 40 km/h.
«Alarm Phone ha cercato di verificare la vicenda – conclude la Ong – ma non è ancora riuscita a confermarla completamente».

