Palermo, maxi-operazione anticorruzione alla camera mortuaria del Policlinico

corruzione Sicilia

Questa mattina, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, personale della Sezione Anticorruzione della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza del G.I.P. di Palermo che ha disposto misure cautelari nei confronti di nove indagati, ritenuti gravemente indiziati di associazione a delinquere, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Le accuse riguardano la gestione delle salme transitate dalla camera mortuaria del Policlinico “P. Giaccone” di Palermo.

Misure cautelari differenziate

Le misure applicate variano in base al ruolo degli indagati. L.B.S. (classe ’67) e G.M. (classe ’61), in servizio presso il Policlinico, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari. Ai colleghi D.D.A. (classe ’63) e A.G. (classe ’59) è stato invece imposto l’obbligo quotidiano di presentazione agli uffici di polizia giudiziaria, congiuntamente alla sospensione da pubblico ufficio o servizio. Infine, cinque referenti di note imprese funebri locali – T.F., T.N., M.G., M.D. e S.M. – sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione agli uffici di polizia giudiziaria.

Nei confronti dei quattro impiegati della camera mortuaria è stato disposto anche il sequestro preventivo di somme di denaro riconducibili alle attività illecite.

L’indagine e le modalità operative del sodalizio

Il provvedimento cautelare è il frutto di un’articolata attività investigativa condotta nei primi mesi del 2024 dalla Sezione Anticorruzione sotto il coordinamento della Procura di Palermo. L’indagine è partita da uno spunto emerso da una intercettazione di altra indagine e si è sviluppata attraverso monitoraggi telefonici, ambientali negli uffici e telematici.

Gli investigatori hanno ricostruito l’esistenza di un sodalizio composto dai quattro impiegati della camera mortuaria e finalizzato a stipulare accordi corruttivi con i referenti delle imprese funebri locali. L’organizzazione prevedeva un rigido tariffario e una puntuale contabilità interna, elementi considerati sintomatici della pervicacia criminale dei membri del sodalizio.

Tangenti e cassa comune

Le consegne delle tangenti agli impiegati sono state documentate grazie a telecamere installate negli uffici. I pagamenti erano richiesti per accelerare le dimissioni delle salme mediante elettrocardiogramma e per altri servizi, come la tanato-vestizione. È stato anche filmato un tentativo di induzione indebita da parte di L.B.S. nei confronti di un imprenditore funebre che si era rifiutato di versare la tangente.

Gli illeciti compensi venivano ripartiti tra i componenti del sodalizio, che gestivano una cassa comune e registravano con cura ogni movimento attraverso appositi registri.

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