Valle del Belìce

“Portami il futuro”. In queste tre parole è racchiuso il senso profondo del riconoscimento che vede Gibellina, comune della provincia di Trapani, diventare la prima Capitale italiana dell’arte contemporanea. Un titolo che non è solo simbolico, ma che affonda le sue radici nella storia complessa e dolorosa della città, segnata dal terremoto del 1968 e da una successiva rinascita fondata sull’arte come strumento di rigenerazione civile e culturale.

È proprio “Portami il futuro” il titolo del programma di eventi dedicati, curato dal direttore artistico Andrea Cusumano e presentato stamattina al Ministero della Cultura. Un progetto ampio e articolato che accompagnerà Gibellina per tutto l’anno, trasformandola in un laboratorio diffuso di arti visive, teatro, performance, cinema e musica, con uno sguardo aperto al Mediterraneo e al dialogo tra culture.

L’inaugurazione ufficiale è fissata per il 15 gennaio, una data altamente simbolica: coincide con l’anniversario del sisma che nel 1968 distrusse diversi centri della valle del Belìce. “Abbiamo scelto questa data per riaffidare ancora una volta alla memoria il compito di guidare la rinascita”, ha spiegato Cusumano. Tra i luoghi spazzati via dal terremoto c’era anche Gibellina vecchia, oggi ricordata dal Cretto di Burri, una delle più grandi opere di land art d’Europa, capace di dialogare con il paesaggio e di restituire, attraverso l’arte, la mappa emotiva del paese perduto.

La Gibellina contemporanea è il frutto di una rinascita unica nel panorama italiano, avviata nel secolo scorso grazie alla visione di Ludovico Corrao, che immaginò la ricostruzione non solo come risposta urbanistica all’emergenza, ma come un vero processo di rigenerazione culturale. Un’intuizione pionieristica che oggi trova nuova forza proprio nel riconoscimento di Capitale dell’arte contemporanea.

Il programma prevede importanti interventi artistici e installativi. Le video-installazioni di Masbedo e di Adrian Paci abiteranno lo spazio scultoreo del Teatro di Pietro Consagra, creando un dialogo tra linguaggi contemporanei e architetture simboliche. Centrale anche il confronto tra le opere di grandi protagoniste dell’arte italiana e internazionale come Carla Accardi, Letizia Battaglia, Renata Boero, Isabella Ducrot e Nanda Vigo, in un percorso che intreccia sguardi, generazioni e sensibilità diverse.

Non mancherà una grande mostra dedicata al Mediterraneo, inteso come spazio culturale, politico e umano, mentre la collezione Galvagno offrirà un focus sugli artisti siciliani già affermati, valorizzando il legame tra territorio e produzione artistica contemporanea. Ampio spazio sarà riservato anche alle residenze artistiche, che avranno come tema “costruire arte e costruire comunità”: un’indicazione chiara della volontà di coinvolgere il tessuto sociale e di fare dell’arte un processo condiviso.

Tra gli artisti selezionati per le residenze figurano Lucia Veronesi, Flavio Favelli, Sisley Xhafa, Giorgio Andreotta Calò, Pietro Fortuna, Jonida Xherri, Khaled Ben Slimane, Sonia Besada, Lucio La Pietra e Igor Grubic, chiamati ad avviare percorsi creativi capaci di dialogare con la storia e l’identità di Gibellina.

Il cartellone include inoltre teatro e performance artistiche, cinema e musica, con protagonisti come Regina José Galindo, Roberto Andò, Mimmo Paladino ed Emilio Isgrò. Previsti anche gli interventi del collettivo Shaken Grounds – Sismography of Precarious Presences e rassegne che arrivano dal Festival delle Orestiadi a Bam – Biennale Arcipelago Mediterraneo.

Gibellina, ancora una volta, sceglie l’arte come chiave per interrogare il passato e immaginare il futuro, trasformando la memoria del dolore in un motore di creatività, dialogo e rinascita collettiva.

«Occasione unica: un privilegio ma al tempo stesso una grande responsabilità. La Regione Siciliana, con una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, sarà al fianco del Comune di Gibellina in un percorso che ha l’obiettivo di fare di questo territorio un punto di riferimento nazionale per l’arte contemporanea, capace di diventare catalizzatore e attrattore culturale per l’intera Sicilia». Lo ha detto l’assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, intervenendo a Roma, su delega del presidente della Regione Renato Schifani, alla presentazione del progetto “Portami il Futuro” – Gibellina capitale dell’Arte contemporanea 2026.

«A oltre cinquant’anni dall’avvio della ricostruzione dopo il terremoto del 1968 – ha aggiunto l’assessore – Gibellina torna ad essere un laboratorio di visione, in cui il contemporaneo diventa strumento per immaginare il futuro e proiettare la Sicilia verso nuovi orizzonti. Valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale della città e del territorio, accrescere la partecipazione pubblica ai progetti culturali favorendo coesione e aggregazione sociale, favorire la crescita economica realizzare e riqualificare aree e spazi da destinare alla produzione dell’arte contemporanea, sono soltanto alcuni degli obiettivi da realizzare grazie al contributo regionale a sostegno di Gibellina».

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