Protezioni insufficienti, due operatori del 118 scrivono ai politici

Protezioni insufficienti. Sono 78 gli operatori sanitari che hanno perso la vita a causa del Coronavirus in Italia. In molti ospedali, medici ed infermieri sono costretti a lottare in prima linea nell’emergenza Covid svolgendo turni interminabili in condizioni di sicurezza non sempre impeccabili.

Protezioni insufficienti: “Le ultime circolari sminuiscono il ruolo dell’autista-soccorritore abbassando il livello di dpi da utilizzare”

Le dotazioni di mascherine e altri dispostivi di sicurezza scarseggiano, aumentando il rischio di contagio per medici e infermieri a contatto con pazienti affetti dal Coronavirus. Così due operatori del 118, Carlo Alagna di Palermo e Francesco Alfano di Agrigento, hanno deciso di scrivere una lettera ai politici siciliani.

Nel messaggio i due raccontano le difficili condizioni di lavoro in cui si ritrovano in questi giorni, e chiedono maggiori protezioni.

Questo il testo della lettera:

“Caro ‘concittadino politico’, ti “scrivo” perché ci dovete dare una mano. Qua non è più un discorso di colore politico, è un discorso di giustizia sociale, di rispetto verso dei lavoratori in prima linea. Iniziamo ad ammalarci anche noi, iniziano a morire anche noi. Non costringeteci, a fare azioni che non vogliamo fare. Solo ieri, in Sicilia, sono state chiuse 4 postazioni 118, per positività di numerosi colleghi, ed è solo l’inizio”.

“Fate un’interrogazione qualsiasi cosa per chiedere che immediatamente siano rettificate le ultime circolari che sminuendo il ruolo di operatore sanitario del autista-soccorritore, abbassa il livello di dpi da utilizzare ed addirittura in alcuni casi li elimina completamente ritenendoli non necessari. E’ bene che sappiate tutti, che questa è una guerra, dove non è certo il vincitore ma di sicuro è certa la vittima. Dateci una mano, dateci voce in tutte le sedi istituzionali. Ma datecela adesso, prima che sia troppo tardi”.

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