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Weekend al cinema: “L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri” e “Chéri”

Ci siamo. Le case di distribuzione affilano le armi e mandano i primi grossi contendenti a sfidarsi per il box office: fra loro, le bestie preistoriche e la dama “iniziatrice”, il campione in erba e il dottore drogato, l’adolescente in fuga e i turisti fotografi; e poi c’è un gruppo di coraggiose ragazze nella Spagna franchista.

Pubblicizzato cartoon (anche) tridimensionale, L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri, ancora diretto da Carlos Saldanha, vede nuovamente il cauto mammut Manny, ormai coniugato con Ellie, l’irruento bradipo Sid e la ruvida tigre zannuta Diego (più il disastroso scoiattolo Scrat) calati nel loro antichissimo habitat. Stavolta scoprono un pericoloso mondo sotterraneo…

Cinema d’autore è invece quello di Stephen Frears, che con Chéri ha la scusa per ritrovare Michelle Pfeiffer. Il titolo si riferisce a un giovanotto (Rupert Friend) condotto dalla madre (Kathy Bates) presso un’ex-collega cortigiana per una sorta di svezzamento, comune all’epoca (siamo nella Parigi d’inizio ’900). Ma che accade se ci si mettono i sentimenti?

Su un paradosso si basa pure Fa’ la cosa sbagliata – Wackness di Jonathan Levine, incentrato sulla strana amicizia tra uno studente emarginato che spaccia (nv3dah Peck) e uno psicanalista (Ben Kingsley), clienti reciproci. Armonia che rischia di sfaldarsi quando il più giovane s’innamora della figlia dell’altro.

Si passa a un soggetto decisamente più serio con Le 13 rose, ricostruzione del complotto che all’indomani della guerra civile spagnola condusse al patibolo tredici innocenti crocerossine, militanti socialiste e pacifiste. Fra le protagoniste, Pilar López de Ayala e Gabriella Pession, regia di Emilio Martínez Lázaro.

Sul lago Tahoe dal canto suo racconta del sedicenne messicano Juan (Diego Cataño), in rocambolesca fuga dalla famiglia e alla spasmodica ricerca di un pezzo di ricambio per l’auto. Il regista è Fernando Eimbcke.

Clima più rabbrividente per Smile di Francesco Gasperoni, dal cast internazionale (un nome per tutti: Armand Assante). Vicenda di alcuni vacanzieri che in Marocco trovano una strana macchina fotografica ben presto fonte di orridi guai.

Concludiamo con una produzione italiana, il dolceamaro Piede di Dio. Emilio Solfrizzi vi interpreta Michele, un talent scout incaponitosi a ingaggiare il diciottenne Elia (Filippo Pucillo), straordinariamente dotato come calciatore ma traumatizzato dalla vita.

a cura di Massimo Arciresi

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