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Weekend al cinema: “Che – L’argentino” e “Duplicity”

Questa settimana cinematografica vede affrontarsi la prima parte della storia del Che e le acrobazie da anime di Dragonball, la duplicity hollywoodiana, il film-verità sugli “sbirri” (girato con un’altra forma di duplicità) e una socio-commedia che incolpa Giuda dei mali del mondo.

Partiamo proprio dagli italiani. Nel film del regista Roberto Burchielli Sbirri, rischiosa operazione a metà strada tra documentario e finzione, Raoul Bova interpreta un giornalista in prima linea in seguito a un dramma personale, che si confonde fra i poliziotti in qualche (autentico) raid anti-droga milanese. L’attore ha effettivamente lavorato per settimane all’interno di una squadra di agenti della narcotici.

Differente ma non meno impegnato il tono adottato da Davide Ferrario nella commedia Tutta colpa di Giuda, nella quale una cocciuta Kasia Smutniak, intraprendente esperta del teatro d’avanguardia, lotta per inscenare la Passione di Cristo con i detenuti di un carcere, fra mille ostacoli ideologici e burocratici. A discutere con lei ci sono Fabio Troiano, Gianluca Gobbi e Luciana Littizzetto. Musiche dei Marlene Kuntz.

La risposta americana è costituita da tre film che più diversi non si può. Discendente dal famoso manga poi riciclato in serie animata, Dragonball Evolution, che almeno ha dalla sua il professionismo del regista James Wong, racconta delle battaglie di alcuni giovani guerrieri (da Justin Chatwin a Emmy Rossum, unica eccezione il più stagionato Chow Yun-fat) per la conquista di alcune sfere magiche.

Atmosfere da thriller rosa, invece, in Duplicity, film diretto dallo sceneggiatore diventato acclamato regista Tony Gilroy (Michael Clayton è suo), in cui la coppia glamour Julia Roberts e Clive Owen si tuffa a colpi di doppi giochi nel torbido mondo dello spionaggio industriale. L’intrigo promette di essere tortuoso, ma le scaramucce dei protagonisti impegnati in opposte fazioni non dovrebbero essere da meno.

Per ultimo, ma non certo per importanza, ecco il regista Steven Soderbergh con Che – L’argentino, prima parte di un corposo e ambizioso doppio film (l’altra, Che – Guerriglia, uscirà l’1 maggio) che tenta di ricostruire la vita, l’affermazione politica e le rivoluzioni di Ernesto “Che” Guevara, il quale ha le fattezze e l’ispida barba di un azzeccato Benicio Del Toro, da tempo in predicato per il ruolo.

a cura di Massimo Arciresi

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