Ultim’ora: introdotta la seconda tassa sulla monnezza per gli abitanti siciliani | Altri 333 euro dalle nostre tasche

Con l’approvazione della seconda tassa sui rifiuti, non sono mancati malumori e polemiche. Ecco in che cosa consiste davvero
È ufficiale: per molti cittadini siciliani arriva un nuovo pesante pagamento, legato alla gestione dei rifiuti.
Una sorta di seconda tassa sulla spazzatura che rischia di pesare per ben 333 euro a persona.
La notizia, com’è facile immaginare, ha già fatto discutere e ha creato malumori diffusi.
Ma cosa c’è davvero dietro questa nuova stangata? Continua a leggere per scoprirlo con chiarezza.
Sicilia, approvata la seconda tassa sui rifiuti: cosa cambia da oggi
C’è chi già la chiama “la seconda IMU” e chi invece la definisce un’ingiustizia su tutti i fronti. Nel frattempo, centinaia di persone in Sicilia si sono viste recapitare sanzioni che, di fatto, pesano come un’imposta aggiuntiva. La cifra? Sempre la stessa: 333 euro a testa. Una nuova “tassa sulla monnezza” che sembra però colpire alcuni abitanti siciliani in modo mirato. Ciò che preoccupa i cittadini, a questo punto, è anche l’effetto domino: se la misura dovesse allargarsi ad altre province, migliaia di famiglie potrebbero ritrovarsi con nuovi costi inattesi.
Sui social, come sempre accade in questi casi, sono già scoppiate le polemiche: c’è chi parla di un ennesimo salasso e chi invoca l’intervento delle istituzioni per fermare un meccanismo percepito come ingiusto. Intanto, circolano voci su possibili nuove campagne di controllo e ulteriori pagamenti in arrivo. Ma che cosa sta succedendo davvero? Com’è possibile che sia stata introdotta una nuova tassa sui rifiuti? Per scoprire la verità, passa al prossimo paragrafo.

Cosa sono davvero i 333 € da dover sborsare per la monnezza: tutti i dettagli
In realtà, non si tratta di una nuova tassa, ma di sanzioni amministrative emesse dalla sezione ambientale della polizia municipale di Catania per contrastare l’abbandono illecito di rifiuti. Solo nel mese di aprile, grazie a controlli mirati e appostamenti strategici in varie zone della città – tra cui via Barcellona, via Aurora e piazza delle Universiadi – 325 persone sono state colte in flagrante, intente a smaltire rifiuti in maniera non conforme.
A ciascuna è stata inflitta una multa da 333 euro, per un totale superiore ai 108mila euro. Il caso più eclatante riscontrato finora dalle autorità? Un uomo fermato con un mezzo colmo di rifiuti, senza patente, assicurazione o revisione del veicolo. Pertanto, questa sorta di “seconda IMU” per chi sgarra, non è che una stretta severa contro l’illegalità e l’inciviltà.