Ultim’ora: ecco i “100mila euro di cittadinanza” | È la cifra più alta da quando esiste la Repubblica: per tutti gli italiani

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Euro – fonte pexels – sicilianews24.it

Una novità che potrebbe cambiare la vita di tante persone.

Dal 1° gennaio 2024, il Reddito di Cittadinanza è stato sostituito da due nuove misure: l’Assegno di Inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). Questi strumenti hanno l’obiettivo di distinguere tra chi è in condizione di fragilità e non può lavorare, e chi invece è occupabile e ha bisogno di percorsi di reinserimento professionale.

L’Assegno di Inclusione è destinato a nuclei familiari con almeno un componente disabile, minorenne, over 60 o in condizioni di svantaggio sociale. Il contributo viene erogato mensilmente, fino a un massimo di 500 euro per il singolo (più un eventuale contributo affitto), e può durare fino a 18 mesi, rinnovabili. Per accedervi è necessario un ISEE inferiore a 9.360 euro annui e l’adesione a un progetto personalizzato presso i servizi sociali.

Il Supporto per la Formazione e il Lavoro, invece, è rivolto agli individui tra i 18 e i 59 anni senza carichi familiari che non rientrano nei requisiti dell’ADI. L’obiettivo è avviare percorsi di inserimento lavorativo attraverso corsi di formazione, tirocini o progetti di pubblica utilità. Ai beneficiari viene riconosciuto un contributo mensile di 350 euro per un massimo di 12 mesi.

Entrambe le misure prevedono obblighi precisi: partecipazione ai percorsi formativi, disponibilità al lavoro e accettazione di offerte congrue. In caso di rifiuto ingiustificato o mancanza di requisiti, il beneficio può essere sospeso o revocato. Il nuovo sistema mira così a coniugare assistenza e responsabilità.

La ricchezza media? Solo in teoria

Secondo il report di Bankitalia, la ricchezza netta delle famiglie italiane ha raggiunto nel 2023 la cifra record di 11.286 miliardi di euro. Questa somma comprende immobili, risparmi, azioni, fondi pensione, al netto di mutui e prestiti. Se questo patrimonio venisse distribuito equamente tra tutti i 58,9 milioni di residenti in Italia, ognuno riceverebbe circa 191.000 euro. Una famiglia tipo composta da quattro persone arriverebbe così a sfiorare i 765.000 euro di patrimonio. Numeri che, però, esistono solo in un mondo ideale.

Anche se si prendesse come unità di riferimento la singola famiglia – circa 26,3 milioni in Italia – il valore medio salirebbe a oltre 429.000 euro. Ma questi calcoli, per quanto affascinanti sulla carta, si scontrano con una realtà molto più dura: la stragrande maggioranza degli italiani possiede una frazione di queste cifre. La ricchezza, infatti, è tutt’altro che equamente distribuita.

Soldi
Soldi – fonte pexels – sicilianews24.it

Un Paese spaccato: spuntano i 100mila euro di cittadinanza

Secondo i dati Oxfam 2025, il 10% più ricco degli italiani – meno di 6 milioni di persone – possiede da solo quasi il 60% della ricchezza nazionale, pari a oltre 6.740 miliardi di euro. In contrasto, il 50% più povero della popolazione si divide appena il 7,4% del totale. La sproporzione è evidente: un’élite ristretta concentra su di sé risorse che superano quelle di decine di milioni di cittadini messi insieme.

Il dato più sconcertante riguarda lo 0,1% più ricco: circa 59.000 persone che detengono il 9,4% della ricchezza complessiva, con un patrimonio medio superiore ai 18 milioni di euro a testa. Per confronto, una persona nella metà più povera della popolazione possiede in media appena 28.000 euro. Una differenza superiore a 600 volte. L’1% più ricco detiene un quinto del patrimonio nazionale, e il 5% quasi la metà. Di fronte a questo squilibrio, l’idea di un “reddito di cittadinanza da 100.000 euro” appare come un’utopia irrealizzabile.