Ultim’ora: addio al digitale terrestre | Da maggio devi comprarti un altro decoder per vederti la TV: il salasso continua

Questa novità potrebbe stravolgere le abitudini di molti italiani.
Il digitale terrestre nasce come evoluzione della televisione analogica, con l’obiettivo di offrire una qualità audio-video superiore e un maggior numero di canali. Il passaggio ufficiale in Europa è stato promosso nei primi anni 2000, seguendo le direttive dell’Unione Europea per lo sviluppo delle tecnologie digitali.
In Italia, la sperimentazione del digitale terrestre è iniziata nei primi anni 2000, con le prime trasmissioni ufficiali nel 2004. Il governo ha incentivato il cambiamento con contributi per l’acquisto di decoder, rendendo progressivamente obbligatoria la transizione in tutte le regioni italiane.
Il passaggio completo dall’analogico al digitale si è concluso nel luglio 2012. Questo processo ha liberato frequenze preziose (il cosiddetto “dividendo digitale”) che sono state successivamente assegnate ad altri servizi, come la telefonia mobile.
Negli anni successivi, la tecnologia è evoluta con l’introduzione del DVB-T2, uno standard di seconda generazione, che consente una trasmissione più efficiente e la visione in alta definizione. Il nuovo switch-off, avviato nel 2021, punta a migliorare ulteriormente la qualità e a ottimizzare l’uso dello spettro radio.
La seconda generazione del digitale terrestre
Il digitale terrestre sta attraversando un’evoluzione tecnologica avviata nella seconda metà del 2022, meno invasiva rispetto alla prima transizione ma più rilevante sul piano tecnico. Questo aggiornamento, ancora in corso, comporta modifiche per gli utenti: alcuni canali cambiano frequenza o posizione, altri scompaiono del tutto se i dispositivi non sono aggiornati. Il cambiamento coinvolge anche i principali operatori, come Rai e Mediaset, rendendo necessario verificare la compatibilità di TV e decoder.
Il passaggio alla seconda generazione (DVB-T2) è frutto di un processo iniziato oltre dieci anni fa ma attuato solo dal 2022. Già nei primi anni 2000, il passaggio dall’analogico al digitale aveva rivoluzionato il modo di guardare la TV. Ora, il nuovo standard offre maggiore stabilità del segnale, qualità audio-video superiore e più canali.

Compatibilità e adeguamenti necessari
Il passaggio definitivo è previsto entro il 28 agosto 2024, con la disattivazione completa del vecchio segnale. Le frequenze liberate saranno destinate al 5G, mentre i canali saranno trasmessi solo con codifica HEVC.
Per verificare la compatibilità del proprio televisore, basta sintonizzarsi sul canale 200: se appare “Test HEVC Main10”, non è necessario cambiare apparecchio; in caso contrario, serve una nuova TV o un decoder DVB-T2.