di redazione
Calcio Catania: Così come anticipato alla vigilia della gara di Pescara, mister Maran è tornato in sala stampa per tracciare un bilancio del 2012: sincero e riconoscente, avendo vissuto un’esperienza importante a Varese il tecnico rossazzurro ha ricordato anche le gioie della scorsa stagione in Lombardia, prima di tuffarsi nel mare di emozioni targate Catania, realtà della quale è parte dall’11 giugno, giorno dell’ufficializzazione dell’incarico di conduzione della prima squadra. “Ad una partita dalla fine del girone d’andata – ha detto l’allenatore di Trento – il nostro bilancio è senz’altro positivo ed entusiasmante, per quanto abbiamo ottenuto e per quanto abbiamo dimostrato: in una categoria così prestigiosa, andiamo avanti a testa alta. Lo dissi già il primo giorno: per me essere l’allenatore del Catania è un sogno, e la cosa più bella è constatare che questo sogna continua a crescere. Con la squadra e la società, ho già vissuto tanti momenti straordinari ma conto su quelli che devono ancora venire. Certo, episodi di ogni tipo ci hanno tolto qualcosa, meriteremmo di più, ma il bicchiere è mezzo pieno: la prestazione è stata sbagliata soltanto in pochissime occasioni, ecco perchè ho grande fiducia. I punti smarriti? Mi danno fastidio soltanto quelli persi quando potevamo fare qualcosa per evitarlo”. Dalle amarezze a pochi secondi dalla fine (Roma ed Udine) ai clamorosi errori arbitrali, alla classifica del Catania manca molto ma la consapevolezza del valore è grande. Tre legni pesanti, ricorda una riflessione impietosamente attenta: la traversa di Castro a Roma, colpo del possibile 2-3; il palo di Gomez con il Napoli, mancato 1-0; il palo di Castro a Pescara, 1-2 sfortunatamente sfumato. Quale trasformerebbe in gol, se potesse? “Tutti. Non si può, vero? – sorride il mister – Se dovessi sceglierne uno, opterei per quello di Gomez: c’era la nostra gente e quella gara fu di grande sacrificio, il premio sarebbe stato straordinariamente bello”. Quanto le piace il Catania di oggi? “Le note liete sono tante: l’affidabilità del gruppo, l’inserimento rapido e fruttuoso dei nuovi, la risposta complessiva dell’organico anche nei momenti di difficoltà. Su questi presupposti, il chiaro messaggio della società, che assicura continuità a prescindere dal mercato, è importantissimo. Per noi il campionato si fa più difficile, adesso: ci conoscono e ci aspettano, per mantenere questa dimensione dovremo essere capaci di fare di più, a cominciare dalla gara col Torino. Bergessio? Ha già cominciato a correre e lo fa con naturalezza, anche in allungo: vedremo nei prossimi giorni. Auguro a tutti di continuare a sognare con il Catania: sia un 2013 ricco di soddisfazioni ed entusiasmo”. Il futuro non si può prevedere. I colori del futuro, invece sì: buon anno, amici rossazzurri.
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