UFFICIALE: INTRODOTTO IL SALARIO MINIMO | “Partiamo da 1968€ al mese”: un solo requisito per sbloccarlo

Adesso per il salario minimo si parte da quasi 2000 euro al mese, un solo requisito per sbloccarlo in maniera definitivamente.
Sono ormai diversi anni che si parla di salario minimo italiano, si vorrebbe che il lavoro che viene svolto venga effettivamente riconosciuto con delle buste paga che siano in grado di offrire una qualità della vita adeguata. Negli ultimi anni i salari hanno perso il loro potere d’acquisto, i prezzi sono troppo elevati per poter far quadrare i conti in maniera costante.
Questo è il motivo per cui si spera in un salario minimo che sappia accontentare tutti, semplice immaginare come un importo che sfiori i € 2.000 sia un’opportunità difficile a cui credere.
Con i prezzi in aumento e la crisi economica che contraddistingue il nostro paese, si chiede al governo di intervenire per garantire una vita dignitosa.
In attesa della prossima Legge di Bilancio, si continua a pensare al futuro e alle possibilità che possono essere offerte ai cittadini.
Stipendi alti per tutti: dal cameriere al programmatore
Semplice immaginare come il divario tra un lavoro e l’altro si ripercuota anche nella vita quotidiana. In Italia da sempre, ci sono professionisti che possono permettersi un tenore di vita più alto e altri, invece, che devono accontentarsi di scelte molto più economiche. Questo è il motivo per cui un salario minimo potrebbe offrire una maggiore equità tra i cittadini. Ma è veramente così semplice come qualcuno può pensare?
Attualmente il salario minimo è divenuto un argomento di grande interesse su tutto il territorio italiano. Proprio in uno degli stati europei è stato deciso di introdurre un salario medio piuttosto elevato, dove la media reale degli stipendi è già piuttosto alta, ma si lavora per uniformare le condizioni lavorative dei dipendenti di questo luogo.

Una riforma che cambia l’andamento del mercato del lavoro
€ 1.968 lordi sono il punto di partenza, per un modello che sia in grado di garantire dignità economica anche a chi lavora nei servizi, nella ristorazione, nell’edilizia o nella logistica, non solo ai grandi manager o ai professionisti dell’alta finanza. I contratti che verranno stipulati prevedono ben 39 ore lavorative settimanali, con un migliore equilibrio tra la vita privata e il lavoro. Il mercato sembra essere piuttosto competitivo e sono molte le figure professionali.
Le imprese locali sono aperte all’assunzione di lavoratori stranieri, soprattutto provenienti da Paesi europei; non vi sono requisiti specifici di cui essere in possesso, basta presentare la propria candidatura. Il luogo in questione è il Principato di Monaco, a pochi chilometri dal confine italiano. In molti lo conoscono solo come paradiso fiscale, ma c’è molto di più dietro di essa.