UFFICIALE: approvata l’accisa sul latte | Costerà più del vino: per un litro al supermercato dovrai vendere cara la pelle

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Latte – sicilianews24.it

Il latte è uno dei prodotti più acquistati e questo ulteriore aumento del prezzo dà fastidio a molti.

Il latte è uno degli alimenti più presenti nel carrello della spesa degli italiani, grazie alla sua versatilità e al ruolo centrale nella dieta quotidiana. Tuttavia, negli ultimi anni, il consumo domestico ha mostrato una tendenza al ribasso, con una flessione del 4,3% nel primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. Questo calo è attribuibile a diversi fattori, tra cui l’aumento dei prezzi e l’adozione di nuove abitudini alimentari, come la preferenza per bevande vegetali alternative.

Nonostante la diminuzione dei consumi, il prezzo del latte ha subito un incremento significativo. Nel mese di ottobre 2024, il prezzo medio del latte alla stalla ha raggiunto i 55,28 euro per 100 litri, segnando un aumento di 5,4 euro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo aumento è stato influenzato dalla crescente domanda di formaggi di alta qualità, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, che hanno registrato aumenti di prezzo rispettivamente del 18% e del 20,7%.

La produzione di latte in Italia ha mostrato segnali positivi, con un incremento dell’1,3% nel periodo gennaio-settembre 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo aumento è stato sostenuto da una domanda stabile e da un buon andamento del mercato dei formaggi.

Mentre il latte rimane un prodotto fondamentale per molte famiglie italiane, le dinamiche di consumo e prezzo stanno evolvendo. L’aumento dei prezzi, influenzato dalla domanda di prodotti lattiero-caseari di alta qualità, e le nuove tendenze alimentari stanno ridefinendo il ruolo del latte nel carrello della spesa.

Una tassa contro le bevande zuccherate e il latte

Negli ultimi anni, l’introduzione di una tassa sulle bevande zuccherate ha spinto molte aziende a riformulare le proprie ricette, riducendo il contenuto di zucchero per evitare penalizzazioni economiche. Questa misura ha avuto anche un forte impatto sui consumatori, che hanno iniziato a scegliere con maggiore consapevolezza, diminuendo il consumo di bibite gassate e zuccherate. Il meccanismo prevede due soglie: una più alta per le bevande con contenuto zuccherino superiore a 8 grammi ogni 100 ml, e una più bassa per quelle tra i 5 e gli 8 grammi.

Oggi si discute un ampliamento della tassa: si prevede infatti l’abbassamento della soglia minima da 5 a 4 grammi ogni 100 ml, e l’estensione anche a succhi di frutta, bevande a base di latte e alternative vegetali come quelle di soia e riso. L’obiettivo è contrastare in modo ancora più incisivo il consumo eccessivo di zuccheri, soprattutto in quei prodotti che, pur percepiti come salutari, contengono spesso dosi elevate di dolcificanti.

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Latte – fonte pexels – sicilianews24.it

Correggere un’eccezione incoerente: ecco dove

Fino a oggi, queste bevande erano escluse dalla tassa per via del loro apporto nutrizionale, in particolare di calcio, soprattutto nei confronti dei bambini. Tuttavia, molti esperti e associazioni, come Action on Sugar, hanno denunciato l’incoerenza della norma, poiché anche questi prodotti possono contenere quantità elevate di zucchero.

È per questo che il governo del Regno Unito ha deciso di modificare la sugar tax introdotta nel 2018, rendendola più severa e coerente. Si tratta di una misura specifica del Regno Unito, che potrebbe servire da esempio per altri Paesi in cerca di strategie per contrastare il consumo eccessivo di zuccheri.