Truffa alle Poste: il cassiere senza scrupoli si intasca tutti i tuoi risparmi | Ti frega con solo questa frase e fa di tutto per non farsi sgamare dall’Ente

Sportello Poste Italiane, attento alla truffa
Sportello Poste Italiane, attento alla truffa: il cassiere ti dice queste parole (sicilianews24.it / depositphotos)

Attenzione a queste parole del cassiere di Poste Italiane: ti potrebbe truffare.

Sono molti gli italiani che hanno il proprio conto corrente in Poste Italiane. Qui canalizzano il loro stipendio mensile, fanno gli investimenti di cui necessitano, chiedono prestiti e mutui e assicurano i beni a cui tengono di più.

Sebbene in banca, così come in posta, ci si dovrebbe sentire sempre sicuri e tutelati, soprattutto per quanto riguarda i propri risparmi e i propri investimenti, purtroppo anche in questi ambiti esistono truffe che possono mettere a serio rischio ogni singolo fondo lì stipato.

Purtroppo non esistono solo le truffe legate a SMS, e-mail e telefonate false. Anche allo sportello, infatti, si può finire vittima di una truffa anche molto pesante: ecco quindi a quale frase si deve prestare attenzione, quando si va in Posta.

Poste Italiane, la truffa subita da questi clienti

Ciò di cui vi parliamo oggi è accaduto a Bergamo nell’estate del 2019. Due conti correnti di anziani clienti di Poste Italiane vengono scoperti dai rispettivi titolari essere completamente vuoti. L’indagine inizia e come responsabile di questo svuotamento viene indicato un dipendente dell’ufficio, dedito allo sportello consulenze: in virtù del suo incarico, aveva accesso alla documentazione dei buoni fruttiferi dei clienti.

Con una serie di intuizioni e stratagemmi, il dipendente 42enne è riuscito a prelevare 170mila euro dai conti correnti di una signora di 92 anni e da quello di una coppia di 68 e 69 anni. Il dipendente è stato quindi condannato a 4 anni in secondo grado e adesso si attende la cassazione.

Sportello Poste Italiane, attento alla truffa
Sportello Poste Italiane, attento alla truffa: il cassiere ti dice queste parole (sicilianews24.it / depositphotos)

La frase da temere

Insieme al dipendente 42enne è coinvolto anche un altro uomo: risultato beneficiario di un assegno da 23mila euro falsamente firmato dalla cliente 92enne, ha poi versato quella somma di denaro sul proprio conto corrente. Lui, però, continua a proclamarsi innocente: racconta infatti che in quel periodo era in difficoltà economica e, poiché nessuna finanziaria gli concedeva un prestito a causa dei suoi precedenti con la legge, si era rivolto a Poste Italiane e in particolare a quel dipendente che oggi risulta come primo indagato.

Il dipendente di Poste, quindi, si era offerto di prestargli personalmente del denaro poiché, anche in quel caso, l’istituto di credito non gli concedeva nulla: ecco quindi qual è la frase da temere, se si va in Posta. Mai accettare prestiti personali dai dipendenti: potrebbe esserci sotto molto di più.