Il blitz degli agenti del Commissariato di Bagheria ha permesso di bloccare il truffatore proprio mentre riceveva il denaro. Salvati anche preziosi e gioielli.
Una truffa ben congegnata, studiata nei minimi dettagli e messa in atto con freddezza e spregiudicatezza. Ma questa volta, grazie alla tempestività e all’intuito degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bagheria, l’inganno è stato sventato in tempo. A finire in manette è stato un uomo di 60 anni, originario della provincia di Catania, accusato di truffa aggravata in concorso.
I fatti si sono consumati nei giorni scorsi a Casteldaccia, dove una pattuglia della squadra Investigativa ha notato un uomo stazionare con fare sospetto lungo una strada del centro abitato. Gli agenti, forti della conoscenza del territorio e consapevoli della recrudescenza di truffe analoghe nella zona, hanno riconosciuto nella sua sagoma un volto noto alle forze dell’ordine, già gravato da precedenti per reati simili.
I poliziotti hanno così deciso di fermarsi e osservare da lontano i movimenti dell’uomo. La loro intuizione si è rivelata esatta: l’uomo era proprio sul punto di portare a termine una truffa ai danni di un’anziana del posto.
La vittima, una donna anziana, era stata contattata telefonicamente da un sedicente nipote, il quale – con voce convincente e informazioni precise sulle dinamiche familiari – le aveva raccontato che la figlia (quindi la madre del presunto nipote) era trattenuta in caserma per una multa non pagata e che, per evitarle gravi conseguenze, era necessario versare subito una cauzione.
La donna, turbata e spaventata, aveva raccolto in fretta 3.000 euro in contanti, mettendoli in una busta. Poco dopo, alla sua porta si è presentato il 60enne, spacciandosi per un incaricato di Poste Italiane e delegato alla riscossione della presunta cauzione.
Nel momento in cui l’uomo ha ricevuto la busta, gli agenti sono intervenuti, bloccandolo e recuperando l’intera somma. Ma non solo: l’arrivo tempestivo dei poliziotti ha impedito che la donna, su ulteriore richiesta del falso nipote ancora in linea telefonica, consegnasse anche monili in oro e altri oggetti di valore.
L’anziana ha poi raccontato nei dettagli il modus operandi dei truffatori, confermando la straordinaria capacità persuasiva dell’uomo al telefono, che con tono allarmato e voce suadente era riuscito a ottenere la sua fiducia.
Sono attualmente in corso le indagini per identificare i complici del truffatore, in particolare colui che ha impersonato telefonicamente il ruolo del nipote. Gli investigatori non escludono che si tratti di una banda ben organizzata, dedita a colpire in diverse province con lo stesso schema ingannevole.
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