Trapani, 30 Apr. – Beni per un valore di oltre 2 milioni e 550 mila euro sono stati sequetsrati dalla Guardia di Finanza, su provvedimenti dei Tribunali di Trapani e di Marsala, a due imprenditori di Alcamo e Trapani ritenuti responsabili di un’evasione fiscale di pari importo.
In particolare, al rappresentante legale di una società alcamese è stata contestata l’omessa presentazione, nel 2008, delle dichiarazioni dell’Ires per 314mila euro e dell’Iva per 162mila euro. A suo carico sono stati sequestrati cinque abitazioni, due negozi, un ufficio, un’autorimessa e sei terreni.
Il sequestro più consistente, che supera i due milioni, è però quello nei confronti dell’imprenditore trapanese, disposto dal Gip di Marsala in relazione alla liquidazionwe di una cooperativa che operò tra il 2006 e il 2009 nel Nord-Italia nel settore della logistica per le imprese.
Il 30 dicembre 2009 fu nominato liquidatore un marocchinoo nullatenente e la sede della ditta fu trasferita da Paderno Dugnano, in provincia di Milano, a Trapani. In tale contesto, secondo i finanzieri, furono occultati documenti fiscali e fu così realizzata un’evasione di Iva da oltre 1,5 milioni di euro.
Contestati anche un omesso versamento di ritenute per ulteriori 500mila euro e l’appropriazione indebita, in concorso con altre quattro persone, di 3 milioni di euro, distratti dalla cooperativa.
All’imprenditore sono sati sequestrati tre auto, tra le quali una Ferrari F131, e quote di tre società di ristorazione operanti a Trapani, oltre a diverse disponibilità finanziarie.
E’ Francesco Curatolo, di 53 anni, l’imprenditore trapanese a cui la Guardia di Finanza di Trapani, su disposizione della Procura di Marsala, ha sequestrato beni per un valore complessivo di 2 milioni e 80mila euro per evasione fiscale.
A Curatolo sono riconducibili tre società di ristorazione tra cui un agriturismo nel Trapanese, nonché una cooperativa milanese, operante nel settore della logistica per le imprese, messa in liquidazione nel 2009 con trasferimento di sede a Trapani.
L’altro imprenditore il cui patrimonio è stato colpito da un provvedimento emesso dalle Procura di Trapani, è Giuseppe Maltese, cinquantanovenne titolare della “Edil.tek”, impresa edile di Alcamo, accusato di aver evaso circa 480mila euro nel 2008.
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