Sicilia, passa la misura del secolo: “Portiamo gli affitti a 1 euro” | Prezzo bloccato a tempo indeterminato: firmato il decreto

Con questa misura si può ‘svoltare’ per trovare casa.
In Sicilia, come nel resto d’Italia, gli affitti funzionano principalmente attraverso contratti regolarmente registrati che regolano il rapporto tra proprietario (locatore) e inquilino (conduttore). Il contratto può essere a canone libero (4+4 anni), a canone concordato (3+2 anni), oppure transitorio, usato per esigenze temporanee. Ogni formula ha specifici vantaggi fiscali e vincoli, ed è regolata dalla legge n. 431/1998.
Nelle principali città siciliane come Palermo, Catania e Messina, i prezzi variano molto a seconda della zona e dello stato dell’immobile. Nei centri storici o in prossimità delle università, la domanda è alta, soprattutto tra studenti e lavoratori fuori sede, e i contratti transitori sono molto diffusi. In aree più periferiche o meno servite, i canoni sono più contenuti.
La registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate è obbligatoria entro 30 giorni dalla firma e può avvenire online o tramite intermediario. Il mancato rispetto di questa norma comporta sanzioni per il locatore e la possibilità, per l’inquilino, di richiedere un canone agevolato.
In molte località turistiche siciliane, gli affitti brevi e stagionali sono molto comuni, specie in estate. Questi contratti seguono regole diverse e spesso sono gestiti tramite piattaforme online. In tali casi, i locatori devono rispettare norme regionali su comunicazione degli ospiti, tasse di soggiorno e autorizzazioni per l’attività ricettiva.
Case a 1 euro: una sorta di affitto permanente
Il progetto “Case a 1 euro”, nato in alcuni comuni italiani, mira a combattere lo spopolamento dei borghi e a dare nuova vita a territori dimenticati. Anche se si parla di vendita, questa iniziativa assomiglia molto a un affitto permanente, poiché l’acquisto simbolico è subordinato all’obbligo di ristrutturare l’immobile, con costi a carico dell’acquirente e vincoli che rendono l’investimento di lungo termine. Lo scopo è attirare residenti disposti a stabilirsi o a investire nei centri storici semiabbandonati.
I primi bandi hanno attirato poche adesioni, ma oggi l’interesse è in crescita. Questo approccio, accessibile economicamente, offre un’opportunità concreta a chi non riesce ad accedere al mercato immobiliare tradizionale. Per molti giovani o famiglie, impossibilitati a ottenere un mutuo, rappresenta una rara chance di avere una casa “di proprietà” con un impegno costante e duraturo nel tempo, proprio come in una forma di locazione stabile.

Con questa misura ti prendi casa a 1 euro
Oltre alla rinascita urbana, il progetto promuove anche nuove attività economiche. Riabitare questi borghi favorisce la nascita di servizi, strutture turistiche, B&B e perfino alberghi diffusi che coinvolgono più immobili. In questo modo, si crea un circolo virtuoso capace di dare lavoro, attrarre visitatori e mantenere vivi luoghi altrimenti destinati all’oblio.
“Case a 1 euro” è più di un’occasione immobiliare: è un patto a lungo termine tra chi cerca stabilità e comunità che cercano vita.