Cronaca

Scarico in mare a Cefalù, Sindaco e Amap “Nessun rischio per la balneazione”

A Cefalù, alla vigilia di Ferragosto, uno scarico nella zona di Presidiana, da stamane, sta riversando acqua sporca in mare, trascinando anche rami e fango. A lanciare l’allarme sono stati alcuni cittadini.

Già il mese scorso era scattata un’emergenza liquami, poi rientrata. Il cuore antico della cittadina normanna si era ritrovato improvvisamente percorso da un fiumiciattolo di reflui. Tutto a causa di un guasto alla condotta fognaria principale che passa lungo la via Bordonaro, con sversamenti lungo la stessa strada nella zona del Bastione e in piazza Marina.

“L’Amap è stata interessata”, dice all’Italpress il sindaco Daniele Tumminello, che esclude ripercussioni per la stagione turistica.

“Non si tratta di reflui, ma di acque bianche del sistema di sicurezza che si attiva quando vengono eseguiti dei lavori nella condotta di Presidiana”, sottolinea il primo cittadino, che aggiunge: “L’Amap, in seguito ad una nostra tempestiva segnalazione, ci ha informati che si tratta di acque bianche. Quindi sarebbe esclusa ogni forma di inquinamento. Inoltre, all’interno di quell’area c’è un divieto permanente di balneazione”.

Da parte sua l’Amap, che si occupa della gestione del servizio idrico integrato nel Comune di Palermo e nella Città metropolitana, rende noto che, “a causa della momentanea interruzione dell’energia elettrica nella centrale di sollevamento della sorgente Presidiana si é attivato automaticamente (per come impostato nel sistema di controllo di processo) l’apertura dello scarico dell’adduttore omonimo, per consentire di depressionare la condotta e scongiurare eventuali danni alle infrastrutture”.

Inoltre, specifica che “le acque in surplus nell’adduttore scaricate al nodo di Santa Barbara sono costituite da acque della sorgente Presidiana opportunamente disinfettate, convogliate nello scarico autorizzato, con recapito a mare nel vallone Sant’Oliva che non costituiscono elemento inquinante. Le fluenze del canale di scarico, ove possono confluire gli scarichi delle acque meteoriche, determinano inevitabili trascinamenti del materiale di sedime e di quanto depositatosi nel fondo del canale stesso, fenomeno non riconducibile all’esercizio dell’adduttore”.

“Sono in atto tutte le azioni necessarie a far rientrare il fenomeno, regolando opportunamente gli assorbimenti della rete, a garanzia dell’approvvigionamento idropotabile del Comune di Cefalù e dell’apporto cospicuo nel complesso ed integrato sistema idrico metropolitano”, fanno sapere dall’Amap.

Redazione

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