Scandalo per il Sushi più mangiato d’Italia: lo mangi e ti becchi il “Morbo Orientale” | Peggio della sclerosi multipla

Sushi: un ingrediente insospettabile, presente in ogni piatto, è al centro di un allarme sanitario senza precedenti. Ora la verità sta venendo a galla
Questa volta l’allerta alimentare è più grave del solito.
Il motivo? Non riguarda un singolo lotto o pesce esotico raro, ma un ingrediente base presente in tutti i ristoranti sushi.
Il rischio? Contrarre quello che è già stato ribattezzato “Morbo Orientale”.
Un caso che sta facendo tremare ristoranti e consumatori. Ecco a cosa devi assolutamente prestare attenzione.
Attenzione al “Morbo Orientale”: cosa sta succedendo
Sui social è già stato ribattezzato “Morbo Orientale” e il nome dice tutto. A far tremare milioni di consumatori italiani è l’ultima allerta alimentare che riguarda proprio uno degli ingredienti più diffusi nel sushi più amato e consumato in Italia. Stavolta, però, l’allarme è più grave del solito: non si tratta di un singolo lotto contaminato né di un pesce esotico difficile da reperire, ma di un elemento presente praticamente in ogni variante di sushi in commercio.
Secondo quanto sta circolando nelle ultime ore, l’ingestione di questo alimento potrebbe provocare gravi danni alla salute. Si parla di disturbi neurologici progressivi, riduzione del quoziente intellettivo, casi di aborti spontanei e nascite premature. Ma non solo: sarebbero coinvolti anche i reni, i polmoni e perfino le ossa, con conseguenze a lungo termine ancora tutte da quantificare. La situazione sta rapidamente degenerando, ma per capire davvero di cosa si tratta occorre andare a fondo. Pertanto, passa al prossimo paragrafo.

Scandalo sushi: ecco il vero ingrediente a cui devi prestare attenzione
Facciamo chiarezza: al centro dello scandalo non c’è il pesce, ma un ingrediente molto più comune e onnipresente: il riso. È proprio lui a finire sotto i riflettori dopo la pubblicazione di uno studio condotto da “Healthy Babies, Bright Futures” e rilanciato dalla CNN. L’analisi ha esaminato campioni venduti nei supermercati americani, inclusi risi italiani. Tra questi spicca il riso Arborio, molto usato anche in Italia per risotti e preparazioni quotidiane.
I risultati? 142 parti per miliardo (ppb) di metalli pesanti totali, di cui 101 di arsenico, un valore vicino al limite di 100 ppb fissato dalla FDA per i prodotti destinati all’infanzia. Ma non basta: il riso Arborio italiano è tra quelli con i valori medi più alti anche di cadmio, insieme al Basmati indiano. Alla luce di queste evidenze, è urgente interrogarsi sulla sicurezza di un alimento base anche per le famiglie italiane, soprattutto con bambini piccoli.