La lotta al contrasto fenomeno del caporalato non si ferma. Un’operazione denominata Freedom, delle Polizia di Stato, in collaborazione con la Direzione centrale anticrimine, ha portato a identificare 235 persone e 26 aziende, da Latina a Ragusa.
Le Aziende agricole sfruttavano i migranti irregolari, costretti per pochi soldi a lavorare con orari lunghissimi, in condizioni anche igieniche disumane, senza alcun giorno di riposo settimanale o altro diritto garantito.
I lavoratori sfruttati nel ragusano sono provenienti dalla Nigeria e dalla Romania, hanno raggiunto l’Italia per avere delle condizioni di vita migliori invece si ritrovati a a lavorare anche 13 ore al giorno, dalle 6 del mattino fino alle 19 di sera, percependo una paga di 25 euro a giornata, appena sufficienti per “comprare da mangiare e acquistare qualche vestito”.
Il caldo insopportabile delle serre provoca emicrania e spossatezza, ma nessuno si lamenta per paura di essere licenziato. In provincia di Ragusa, sono state arrestate 3 persone e altre 11 sono state indagate in stato di libertà. Devono rispondere di sfruttamento della manodopera clandestina ed extracomunitaria.
Il fenomeno del caporalato è diffuso soprattutto in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia ed è tipico nel settore agricolo. Si tratta di vere e proprie forme di riduzione in schiavitù attuate da cosiddetti “caporali”, autori dell’attività illecita d’intermediazione tra domanda e offerta. I lavoratori sono assunti in nero, con la completa inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro.
Mancano pochi giorni al debutto al Teatro Ariston, a Trapani, dello spettacolo “La casa di…
Lo scrittore Antonio Borsa ha da poco pubblicato, il suo romanzo “I tre appuntamenti”, casa…
MADRID (SPAGNA) (ITALPRESS) – Jannik Sinner non scenderà in campo giovedì contro il canadese Felix…
Adesso devi restituire di nuovo tutto quello che ti hanno dato. Ti chiedono di nuovo…
Possibilità di lavoro in una delle istituzioni di maggiore spicco della nostra Italia. Non lasciarti…
Non è tanto la sconfitta ma il percorso. Non è tanto il gioco incomprensibile o…