Proverbi siciliani, questo è il migliore per cominciare l’anno nuovo I Dice tutto in due parole

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C’è un proverbio siciliano che sembra essere il migliore per iniziare l’anno nuovo. In sole due parole riesce ad esprimere un grande significato. 

Quando inizia un nuovo anno, ognuno di noi si pone 1000 obiettivi e buoni propositi. Altri 12 mesi da vivere, nella speranza che siano migliori di quelli passati, questo indipendentemente da come si andato realmente l’anno appena finito.

In fondo è nella natura umano non essere mai soddisfatti e lo riversa in ogni singola fibra del nuovo anno che bussa alla porta. Sembra che ci sia un detto siciliano che sia in grado di esprimere questo desiderio di avere sempre di più, peccato che spesso per realizzarlo occorre uscire dai confini di quella che è sempre una bellissima terra.

Il detto a cui ci si riferisce è “cu nesci, arrinesci“, ovvero “Chi esce, riesce“. Una semplice frase che arriva da una lunga tradizione letteraria e che racconta di una realtà che da anni contraddistingue la Sicilia e i suoi abitanti.

Dover abbandonare la propria terra per avere più fortuna. Non sono pochi gli anziani che dicono ai giovani di andare, di partire e di trovare fortuna in qualunque altro luogo, ma veramente la Sicilia non offre nulla? In realtà non sono poche le eccezioni.

Una terra che meriterebbe molto di più

In realtà possiamo affermare che quella siciliana è una terra che meriterebbe molto di più di quello che realmente riceve quotidianamente. Molte le chiacchiere fatte a volte, senza nemmeno conoscere realmente questa parte importante dell’Italia. Perchè la Sicilia è forse la terra più ricca di storia che l’Italia intera dovrebbe proteggere.

Un triangolo di terra che troppo spesso viene sopraffatto dal suo stesso essere. Ma in realtà ha molto di più da offrire, basterebbe valorizzarla. Una terra ricca di spunti, tra mare e montagna, turismo e servizi che potrebbero rendere questa terra veramente unica, come realmente è.

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Per Sciacca essere siciliano è una “condanna”

Non sono pochi i personaggi illustri della letteratura che si sono soffermati sulla siciliani. Lo ha fatto ad esempio Ferdinando Sciacca, noto scrittore siculo, che ha dedicato un intero stralcio di un suo libro alla sicilianità. “Essere siciliani è una condanna e un privilegio“. Queste le se parole.

Sottolinea come questo sia vero, soprattutto se si resta in Italia, dove questo essere siciliano si ripercuote come una condanna. Invece in Europa, essere siciliano o italiano è la stessa cosa. Una storia vecchia, quella di una divisione interna che c’è sempre stata e che sembra non accennare a sparire.