Prendete le stampelle e andate a frignare di là | UFFICIALE – Meloni ha fatto fuori la 104: diritti revocati

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Giorgia Meloni – sicilianews24.it

Un provvedimento che rischia di complicare la vita a molti. 

La legge 104 del 1992 è una normativa italiana che tutela i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, garantendo assistenza, integrazione sociale e diritti nel mondo del lavoro. La legge si applica sia a chi presenta disabilità accertate che ai familiari che prestano assistenza. Il riconoscimento avviene tramite una visita da parte di una commissione medico-legale dell’INPS, che stabilisce la gravità della condizione e l’idoneità ad accedere ai benefici.

Tra i principali diritti garantiti ci sono agevolazioni lavorative, come permessi retribuiti (fino a tre giorni al mese), possibilità di scegliere la sede lavorativa più vicina al domicilio della persona assistita e tutele contro trasferimenti non consensuali. Questi benefici valgono sia per il lavoratore disabile che per il familiare che lo assiste, purché vi sia un rapporto di parentela stretto.

La legge 104 prevede anche agevolazioni fiscali, tra cui detrazioni per l’acquisto di veicoli adattati, sconti su prodotti tecnologici, spese mediche e ausili. Inoltre, le persone riconosciute come disabili ai sensi della legge hanno diritto a percorsi agevolati nell’accesso ai servizi sanitari, scolastici e sociali, con priorità nelle graduatorie e supporti personalizzati.

La normativa garantisce il diritto all’inclusione scolastica e lavorativa, con progetti individualizzati e strumenti di sostegno, promuovendo la piena partecipazione alla vita sociale. La legge 104 rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela delle persone con disabilità in Italia.

Revoca della Legge 104: il Governo Meloni è rigidissimo

La revoca della Legge 104 può colpire molte persone e avviene per diverse ragioni: mancato superamento della visita di revisione, assenza ingiustificata agli accertamenti medici o uso improprio dei benefici. In caso di revoca, è importante attivarsi subito per chiarire le motivazioni con l’INPS, utilizzando il servizio “INPS Risponde” o il Contact Center. Se le spiegazioni non sono soddisfacenti, è possibile impugnare la decisione entro sei mesi dalla notifica.

Chi vuole fare ricorso deve avviare obbligatoriamente un accertamento tecnico preventivo, introdotto dal 2012. Questo passaggio consiste in una verifica medica preliminare, necessaria per avviare il giudizio. Senza questo accertamento, il giudice non può procedere e può dichiarare il ricorso improcedibile. Le parti hanno 15 giorni per regolarizzare la procedura, se non già completata.

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104 – sicilianews24.it

Abusi e sanzioni

La revoca non riguarda solo motivi sanitari, ma anche eventuali abusi. Se un lavoratore usa i permessi 104 per fini personali, rischia il licenziamento per giusta causa. Il datore di lavoro deve comunque avviare un procedimento disciplinare, dando al dipendente la possibilità di difendersi.

Nei casi più gravi, l’uso illecito dei benefici può configurare il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, con conseguenze penali. Per questo, è fondamentale agire con consapevolezza, rivolgendosi a medici, patronati o CAF per ricevere assistenza in modo corretto e legale.