Pensione, se sbagli a dichiararla sei nei guai | Prime multe in arrivo dalla Guardia di Finanza: ecco il nuovo regime

Pensione - fonte_corporate - sicilinews24.it
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La Guardia di Finanza ha emesso le prime multe, per via delle nuove regole sulla dichiarazione delle pensioni. Se si sbaglia si è nei guai. 

Tema molto delicato quello delle pensioni. In Italia vi sono regole molto ferree a cui i pensionati si devono attenere per evitare di essere soggetti a sanzioni anche piuttosto severe, oltre che alla possibilità di vedersi bloccare l’erogazione dell’assegno.

Molta attenzione, ad esempio, viene posta nei confronti del pensionato che decide di svolgere una qualche forma di lavoro. Ci si chiede se sia o meno possibile cumulare l’assegno pensionistico con il reddito da lavoro. In realtà questo non sempre è possibile. Infatti la legge stessa indica delle eccezioni, in cui non è possibile fare cumulo dei redditi.

A ricordare tutto questo, nei giorni passati, ci ha pensato l’INPS con una sua circolare, dove ha specificato i casi in cui il cumulo è vietato. Una delle poche eccezioni in cui, il cumulo è possibile è la quota 103 che viene concessa secondo il metodo contributivo e con dei limiti ben precisi.

Ci sono altri casi in cui il cumulo è vietato. Per evitare di incorrere in sanzioni occorre comprendere alcuni casi specifici da conoscere .

Attenzione al requisito di vecchiaia

Il linea generale la non cumulabilità viene prevista dal primo giorno di pensione fino a quando non si raggiungono i termini per poter beneficiare della pensione di vecchiaia. Applicando il principio della trasparenza dell’azione amministrativa è l’INPS stessa a ricordare che vide il regime di incumulabilità della pensione con il reddito da lavoro, dal momento in cui l’assegno pensionistico viene liquidato.

I pensionati con quota 100 o quota 102 sono tenuti a dichiarare eventuali redditi da lavoro, tanto dipendente che indipendente, almeno fino al compimento dell’età in cui sarebbe possibile godere dell’assegno pensionistico di vecchiaia. Tale dichiarazione è volta a controllare che non si verifichi incumulabilità con i redditi dell’assegno di pensione.

Dichiarazione dei redditi - fonte_corporate - sicilianews24.it
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Il limite dei 5.000 euro

Secondo la stessa normativa ci sarebbe un’eccezione che non esporrebbe ad alcun rischio. Vi sarebbe la possibilità di maturare redditi da lavoro occasionale a patto che non si superino i 5000 euro all’anno. Solo in questo caso il cumulo sarebbe consentito.

A tale soglia verrebbe aggiunta poi, la retribuzione ottenuta nei mesi dell’anno in cui non si sono ancora maturati i requisiti per poter accedere al pensionamento. Nel caso in cui non si rispetti il regime di non cumulabilità l’INPS è tenuta a sospendere la pensione e a chiedere il rimborso per le mensilità che sono state indebitamente riscosse.