“Penalizzato l’assegno” | Mazzata a tutti i pensionati: questo importo non ritornerà mai più

Se sogni di andare in pensione, non puoi non saperlo: è una fregatura.

Dopo tanti anni trascorsi sul posto di lavoro, quello di andare in pensione è un sogno comune a tutti. Quando si ottiene questo importante risultato, infatti, si ritorna ad essere padroni del proprio tempo e quindi ci si può dedicare a chi si ama di più, nonché agli hobby messi da parte per decenni interi.

Ci sono pensionati che si rifugiano nella loro casa e si dedicano al giardino e alla famiglia oppure ci sono quelli che fanno la valigia e non tornano più, scegliendo di trasferirsi alle Canarie o in un’altra parte del mondo che hanno sempre sognato.

Qualsiasi sia il progetto per la pensione, c’è una cosa che è però importante ed è l’assegno pensionistico, cioè la quantità di soldi che si va a ricevere ogni mese. Nelle ultime ore, infatti, la Lega ha proposto una legge per quanto riguarda la pensione che, sebbene potrebbe realizzare il sogno di centinaia di lavoratori, di fatto li fregherebbe per quanto riguarda i soldi: ecco di che cosa si tratta.

Quota41, attenzione alla pensione

Una proposta della Lega, che promette di farla inserire nella Legge di Bilancio 2025 e quindi di renderla effettiva già a partire dal prossimo anno, è quella di Quota41 che prevede che, indipendentemente dall’età del lavoratore, egli possa andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi versati. Questo realizzerebbe il sogno di molti lavoratori che, se questa proposta diventasse effettiva, già a partire dall’anno prossimo potrebbero dedicarsi al proprio tempo libero.

Dall’altro lato, però, c’è un problema ed è legato all’importo dell’assegno pensionistico. Poiché ad oggi la formula prevalente per il calcolo della pensione è quella contributiva, che si basa quindi sull’ammontare dei contributi effettivamente versati e non sulle ultime retribuzioni percepite, l’assegno che si andrebbe a percepire con Quota41 sarebbe piuttosto basso.

La penalizzazione in uscita

Le difficoltà legate a Quota41 sono quindi evidenti e, a causa delle problematiche legate in generale alle riforme pensionistiche, il governo alla fine per quest’anno ha scelto Quota103, affiancando al numero di anni di contributi anche un criterio anagrafico che limiti la platea di beneficiari.

I più sospettosi, quindi, stentano a credere che nel 2025 possa entrare in vigore Quota41, dato che le risorse a disposizione del governo sono ancora più limitate di quelle di quest’anno a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità Ue. Con il passare degli anni, inoltre, il calcolo contributivo sta predominando su quello retributivo e gli importi sono davvero molto bassi.