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Palermo, Rsu Fincantieri occupano assessorato

Palermo, 5 mag. – Le Rsu di Fincantieri, Fim Fiom e Uilm hanno occupato stamani la sede dell’assessorato Attività produttive in via degli Emiri, a Palermo. Chiedono lo sblocco della vicenda della realizzazione del mega bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate. ”Dal bacino dipende il futuro del cantiere palermitano – dice Nino Clemente Rsu Fim Cisl -. Si faccia presto, non ci muoveremo finch’ non avremo risposte”.

”Non si può rinviare un’opera che risulta così strategica, è ora di accelerare l’iter e di dare certezze per il futuro ai lavoratori” conclude Ludovico Guercio, segretario Fim Cisl Palermo Trapani.

”Chiediamo che il presidente venga in Prefettura. Deve dare una risposta chiara. Non vogliamo fare la fine della Fiat e della Keller”. A dirlo è Angelo Foti, Rsu Fiom del Cantiere navale. In dieci si sono piazzati stamani nell’ufficio dell’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, nella sede dell’assessorato, a Palermo, occupandolo in attesa del suo arrivo.

I componenti Rsu di Fiom, Fim e Uilm del Cantiere navale aspettano da luglio una risposta della Regione per dare il via alla realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate. ”Dopo l’incontro del luglio scorso al Mise, in cui abbiamo siglato l’accordo quadro, anche alla presenza del sindaco di Palermo Orlando, la Regione ha disertato tutti gli altri appuntamenti – dice ancora Foti -. Dovevano vederci ad agosto, a settembre, poi a novembre. Non c’era nessuno della Regione nemmeno quando a marzo abbiamo fatto l’incontro con Susanna Camusso dentro il Cantiere navale. Staremo qui dentro fino a quando non arriva l’assessore”.

L’accordo quadro prevede per la realizzazione del bacino da 80 mila tonnellate per l’offshore, un cofinanziamento di 50 milioni da parte della Regione, mentre gli altri 30 milioni li metterà Fincantieri, che ha già espresso il suo assenso. ”L’incontro con Crocetta – aggiunge Foti – serve per verificare l’intenzione di portare avanti quest’opera e, di contro, chiudere i due bandi da 50 milioni di euro, per i due bacini da 19 mila tonnellate e da 52 mila tonnellate, che si è deciso di non portare più avanti”.

Redazione

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