Arte e Cultura

Dal cantiere alla galleria d’arte, le opere materiche di Francesco Greco in mostra da Artètika

Si intitola “Concrete” la mostra dell’artista Francesco Greco che si inaugurerà mercoledì 15 ottobre, alle ore 18,00, da Artètika spazio espositivo per l’anima, in via Giorgio Castriota 15 a Palermo, perché concrete e tangibili sono le opere del giovane artista nato a Gela ma cittadino del mondo, che vive oggi tra Lugano, Milano e Alcamo. A presentarlo sarà il giornalista torinese Massimo Rocca, insieme alle galleriste Esmeralda Magistrelli e Gigliola Beniamino. Testi critici di Massimiliano Reggiani. La mostra, di arte appesa, consta di una ventina di opere di cui due sculture, ispirate al laterizio con materiali come resine, stucchi, composti per incollare, pigmenti industriali, sarà visitabile dal 16 al 25 ottobre 2025, dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30, dal lunedì al sabato. Ingresso libero. Per informazioni telefonare al 333/5747244.


La critica di Massimiliano Reggiani

Tra le creazioni di Francesco Greco spicca, per l’importanza che riveste per l’artista, “Punto esclamativo”, accompagnata dal pensiero che l’ha ispirata: “Libero l’anima dalla materia. La superficie tace, il gesto parla. Non è solo pittura. È linguaggio. È espressione!”. Greco si sente egli stesso un punto esclamativo. “Non rappresenta né evoca: crea. È uno scultore cromatico, un esteta della materia – commenta il critico d’arte Massimiliano Reggiani -. Non esalta solo quella che usa per i volumi, intende anche il pigmento come materia. Dopo aver esplorato nella prima serie dei blu le insondabili profondità del Mediterraneo, espande il proprio sguardo passando dalla poesia dei boschi alla frenesia cittadina, all’ancestrale interrogarsi dell’uomo sulla propria immagine riflessa. L’artista, infine, arriva con questa esposizione a dare corpo ai segni della fonetica e dell’interpunzione, catturando frammenti della nostra identità culturale”.

Chi è Francesco Greco

Francesco Greco non nasce, in senso stretto, come artista. Si forma nell’ambito delle costruzioni da cui trae ispirazione da subito. Il padre, lavorava nelle finiture di interni: un gessista di talento che aveva un particolare pregio di artigianale maestria nel rigore dell’esecuzione e nella politezza delle forme. Oltre al fascino delle malte, del gesso e degli intonaci vissuti nel laboratorio del padre, affina il proprio rapporto con la materia applicandosi alle resine e ai metalli dell’odontotecnica, suo settore di formazione, preziosamente cesellati. Il polimero che si fa smalto e corona, che da polvere diventa sorriso. Vi è poi una scintilla d’arte che ha incendiato l’animo di Francesco Greco, svelandogli la potenza del linguaggio non verbale, è il lascito di un catastrofico terremoto: il Cretto di Burri che svela un altro aspetto della materia: la capacità di essere memoria.

Milvia Averna

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