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di redazione
ROMA, 22 APR – Dal novembre 2003 al novembre 2005,
alla direzione nazionale antimafia, a Roma, si svolsero tre
colloqui investigativi tra magistrati e un commercialista con
precedenti penali che sosteneva di essere in contatto con
Bernardo Provenzano, il quale avrebbe voluto trattare per
consegnarsi in cambio di due milioni di euro e di un mese di
silenzio sul suo arresto, periodo nel quale il boss sarebbe
stato disponibile a collaborare. Lo scrive, oggi, l’Unita’. La
richiesta cadde nel vuoto. .
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