L’Ingiustizia Burocratica in Sicilia: Funzionari della Protezione Civile Lasciati nel Limbo

In Sicilia, un gruppo di giovani funzionari della Protezione Civile sta affrontando una situazione difficile a causa di complicazioni burocratiche. Questi 15 specialisti, tra cui ingegneri, geologi e avvocati, sono stati assunti a dicembre 2021 attraverso un concorso basato sulla Legge Nazionale n. 178. Selezionati per gestire progetti cruciali sul dissesto idrogeologico, si trovano ora in una posizione precaria.

Nonostante siano stati assunti nel dicembre 2021, il loro servizio è iniziato con notevole ritardo, solo il 1° settembre 2022. Questo ritardo mette a rischio la loro stabilizzazione lavorativa, dato che non potranno accumulare i 36 mesi di servizio richiesti entro il termine del 31 dicembre 2024. Questa situazione mette in luce una contraddizione nel sistema: da un lato c’è la richiesta di personale giovane e qualificato, dall’altro lato, inefficienze e ritardi burocratici rischiano di vanificare questi talenti.

L’importanza di risolvere questo problema è ulteriormente sottolineata dal fatto che sono stati assegnati 3,5 milioni di euro per la regione, fondi che potrebbero estendere i contratti di questi professionisti. La mancata risoluzione di questa situazione non solo danneggia la carriera di questi giovani, ma mina anche l’efficacia della Protezione Civile in Sicilia, una regione già vulnerabile a disastri naturali come incendi, frane e alluvioni.

Un appello è stato rivolto al Ministro Musumeci per intervenire e correggere questa ingiustizia. È fondamentale garantire un futuro stabile a questi lavoratori e assicurare l’operatività della Protezione Civile in Sicilia. Loro esclusione dalle procedure di stabilizzazione nazionali non è solo ingiusta, ma rappresenta anche un ostacolo significativo nella gestione dei rischi naturali in una regione così esposta.