LIDL dice basta, saracinesca abbassata: persone ammassate davanti allo store sperando riapra

Chiusura supermercati Lidl, disagi per migliaia di famiglie: un punto di riferimento che si ferma

Lidl è ormai da anni un punto di riferimento per migliaia di famiglie italiane, grazie alla capillare presenza dei suoi supermercati e ai prezzi competitivi che attirano quotidianamente clienti in cerca di risparmio. Lo sciopero di questi giorni ha dunque rappresentato un forte disagio per molti consumatori che si sono trovati di fronte a saracinesche abbassate e punti vendita chiusi. Lo sciopero nazionale indetto dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ha riguardato decine di negozi, con un’adesione altissima da parte dei lavoratori.

Lo sciopero nasce dal fallimento delle trattative per il contratto integrativo aziendale. I sindacati hanno denunciato che, nonostante i profitti miliardari registrati dall’azienda negli ultimi anni, le proposte avanzate dalla direzione sono state giudicate insufficienti. In particolare, Lidl avrebbe messo sul tavolo buoni spesa dal valore complessivo di 300 euro e un una tantum di 100 euro lordi, cifre considerate del tutto inadeguate rispetto alle condizioni di lavoro e ai sacrifici richiesti ai dipendenti.

A Torino la mobilitazione ha assunto dimensioni particolarmente rilevanti. Presidi e manifestazioni hanno interessato vari punti vendita, e tre supermercati sono rimasti chiusi per l’intera giornata. La segretaria della Fisascat Cisl Torino Canavese, Stefania Zullo, ha parlato di un’adesione pari al 99%, definendola una dimostrazione di grande compattezza da parte dei lavoratori, decisi a farsi ascoltare dopo mesi di trattative inconcludenti.

Secondo i dati diffusi dai sindacati, Lidl Italia ha registrato negli ultimi cinque anni utili ante imposte per circa 1,3 miliardi di euro, con un fatturato che ha superato i 7 miliardi e una costante crescita della quota di mercato nel settore della grande distribuzione. A fronte di questi risultati, i rappresentanti dei lavoratori chiedono un contratto integrativo che preveda premi di risultato, una quota fissa aggiuntiva in busta paga e il riconoscimento dei buoni pasto, elementi che ritengono indispensabili per garantire condizioni economiche dignitose.

Le condizioni di lavoro contestate

Oltre alla parte salariale, la protesta mette in evidenza anche le difficoltà organizzative che gravano quotidianamente sugli oltre 23mila dipendenti italiani della catena. Molti lavoratori, in particolare quelli part-time, lamentano carichi eccessivi, orari poco chiari e una flessibilità che spesso rende difficile la conciliazione con la vita privata. La richiesta dei sindacati è quella di arrivare a una programmazione più trasparente e sostenibile, in grado di restituire maggiore certezza e stabilità.

Lo sciopero non si è limitato a Torino. In tutta Italia, complessivamente, sono stati 37 i punti vendita coinvolti dalla protesta, con presidi, assemblee e chiusure che hanno evidenziato la dimensione nazionale della vertenza. Le sigle sindacali hanno sottolineato come l’adesione compatta dimostri la determinazione dei lavoratori a ottenere un accordo che non sia solo simbolico ma realmente migliorativo delle loro condizioni.

Dipendente Lidl – fonte swissinfo – Sicilianews24.it

La posizione dei sindacati

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs la proposta aziendale non risponde alle aspettative né alla realtà economica di Lidl, che continua a registrare utili consistenti e ad ampliare la propria rete di vendita. “Abbiamo chiesto un valore economico apprezzabile e un miglioramento organizzativo reale – spiegano le organizzazioni – ma nessuna delle nostre richieste è stata accolta. È tempo di mobilitarsi insieme alle lavoratrici e ai lavoratori per conquistare un contratto integrativo che garantisca dignità e riconoscimento”.

I sindacati rivendicano la forza dimostrata dai lavoratori, dall’altro l’azienda si trova di fronte alla necessità di rivedere le proprie posizioni per evitare nuove giornate di protesta e ulteriori disagi ai consumatori. Per migliaia di famiglie italiane, Lidl rappresenta un servizio essenziale: la speranza è che il dialogo possa riprendere e portare a una soluzione equilibrata che tuteli sia i diritti dei lavoratori sia la continuità di un servizio fondamentale per la comunità.