I numeri sull’adesione allo sciopero registrati sabato scorso dai sindacati hanno confermato (qualora ce ne fosse bisogno) che l’apprensione, tra i lavoratori del gruppo francese Auchan che ha preannunciato migliaia di esuberi nei punti vendita italiani è molto alta.
Soprattutto in Sicilia dove la situazione occupazionale complessiva è già drammatica e un taglio di altri 267 posti di lavoro metterebbe in ginocchio tante famiglie. La punta più alta si è avuta nell’ipermercato di Siracusa dove a incrociare le braccia è stato il 90% del personale, ma anche a Catania e Misterbianco le adesioni sono state alte (rispettivamente dell’85% e del 75%), mentre i disagi sono stati minori nel punto vendita di Palermo dove ha deciso di non lavorare solo il 40% degli addetti.
“Siamo soddisfatti per la buona riuscita dello sciopero in Sicilia – >ha osservato il segretario regionale della Uiltucs, Marianna Flauto – Adesso aspettiamo la riapertura del tavolo di confronto prevista per il prossimo 12 maggio a Roma”.
“Auspichiamo che prevalga il buon senso – ha aggiunto la sindacalista – e che l’azienda ritiri le proposte inaccettabili avanzate sino ad oggi non alimentando ulteriori conflitti che sicuramente non aiutano il percorso finalizzato alla ricerca di soluzioni condivise, a salvaguardia dei posti di lavoro e a un reale rilancio aziendale attraverso un piano industriale credibile”.
Secondo i sindacati e i lavoratori, infatti, il colosso francese, che ha denunciato un calo dei profitti in Italia – starebbe tentando di scaricare il peso della crisi sulle spalle dei dipendenti. E neanche su tutti, come precisato da una lavoratrice del punto vendita di Palermo che, a proposito dello sciopero di sabato, ha detto: “Lavorano solo i capi reparto tanto loro non sono toccati dai tagli. Gli esuberi, almeno in Sicilia, riguardano tutti i quarti livelli, quindi cassieri e addetti alle vendita come se ci fossero lavoratori di serie A e di serie B“.
“Solo a Palermo – ha continuato la dipendente della Auchan – si calcolano 22 esuberi e quello che ci amareggia di più è che in questi anni abbiamo fatto rinunce per incrementare la produzione, come i tagli agli straordinari la domenica e l’abolizione della quattordicesima mensilità. Abbiamo calcolato che abbiamo perso quasi 100 euro al mese in busta paga per venire incontro alle esigenze dell’azienda. E’ tutto passato sulla nostra pelle e ne hanno fatto le spese anche le nostre famiglie”.
Se hai famiglia puoi ricevere subito 800 euro sul tuo conto corrente, ecco come devi…
Cinque operai sono rimasti uccisi per intossicazione durante alcune manutenzioni fognarie. Un altro operaio è…
Le Forze dell'Ordine cercano nuovo personale: tutto quello che devi sapere. Oggi come oggi, non…
ROMA (ITALPRESS) – La decisione di firmare i referendum della Cgil per l’abolizione del Jobs…
ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa non può accettare che Putin arrivi fino a Kiev”. Così il…
ROMA (ITALPRESS) – “Non dobbiamo spaventare l’opinione pubblica: non siamo ad un passo dalla guerra,…