Il prossimo 30 novembre scade il termine ultimo per il versamento della seconda o unica rata di acconto della dichiarazione dei redditi per l’anno 2012. Il contribuente può fare il calcolo scegliendo uno dei seguenti metodi:
– il metodo storico, più comune perché si basa sull’imposta dovuta per il periodo precedente e quindi consente una maggior sicurezza nella definizione dell’acconto da pagare;
– il metodo previsionale, quando l’acconto viene calcolato sul reddito che si presume di dichiarare per il 2012.
Quindi la scadenza del 30 novembre può riguardare sia coloro che hanno già versato il primo acconto a luglio, sia coloro che non hanno ancora versato acconti per il 2012. In pratica se al rigo RN 33 di Unico PF 2012 è indicato un importo pari o superiore a € 52, l’acconto va versato:
in unica soluzione entro il 30 novembre 2012 se l’ammontare dell’acconto dovuto è inferiore a 257,52 euro;
in due rate (di cui la seconda entro il 30 novembre) se l’acconto dovuto è pari o superiore ad euro 257,52.
Chi deve versare
Sono obbligati a versare l’acconto tutti coloro che dall’Unico PF 2012 risultano debitori d’imposta, ma anche coloro che pur essendovi obbligati non hanno presentato la dichiarazione.
Come calcolare l’acconto
Utilizzando il metodo storico, l’acconto IRPEF 2012 va determinato prendendo come riferimento il valore indicato al rigo RN33 “Differenza” del mod. UNICO 2012 PF, e a tale importo va applicata:
la percentuale del 96%, se è dovuto l’acconto in unica soluzione;
la percentuale del 96% meno l’acconto corrisposto a titolo di prima rata, se è dovuta la seconda rata dell’acconto.
Come si versa
Il versamento della seconda (o unica) rata di acconto deve essere effettuato con le seguenti modalità:
Tramite il modello F24 da presentare presso qualsiasi banca o qualsiasi agenzia postale solo dai contribuenti non titolari di Partita Iva utilizzando il codice tributo 4034.
Tramite il servizio di Remote Banking, sistema telematico Entratel, Fisco On Line, F24 On line, utilizzati obbligatoriamente dai contribuenti titolari di partita iva.
E’ opportuno ricordare che è possibile compensare l’importo dovuto a titolo d’acconto con eventuali crediti relativi a imposte.
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