Rossazzurri rimaneggiati senza Maxi Lopez, Silvestre, Spolli e Biagianti. Simeone da ex applaudito (già successe con Zenga) punta su Bergessio supportato da Schelotto e Gomez. In realtà è più un 4-1-4-1 stile Giampaolo che tiene quasi tutti dietro la linea della palla. Leonardo sceglie Pazzini con Eto’o e Kharja in appoggio. È l’Inter a fare il match. Dopo sette minuti Kharja fa tremare la traversa mentre al quarto d’ora è Pazzini a correggere in rete un rilancio sbagliato di Potenza. Il Catania non c’è. Squadra troppo remissiva e senza qualità in mediana. Ancora Eto’o sfiora il raddoppio prima che all’intervallo Leonardo decida di toglierlo.
Entra Milito che dopo due minuti serve a Pazzini l’assist della doppietta. A quel punto El Cholo si convince che è meglio alzare il tasso tecnico per non naufragare. Fuori Capuano e Carboni (all’ultima gara) dentro Lodi e Ricchiuti. La differenza si sente e la squadra gira meglio. Bergessio e Ricchiuti impegnano Castellazzi in angolo. Nel frattempo arriva il terzo squillo firmato Nagatomo. Ad accorciare le distanze è Pablo Ledesma che rende meno amara una sconfitta comunque ininfluente. L’ultima occasione è di Chivu, poi tutti in vacanza. Il Catania chiude il campionato a 46 punti, record assoluto in Serie A. Adesso può lavorare per programmare la prossima stagione attendendo l’incontro decisivo con mister Simeone.
Daniele Di Frangia
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