Quest’anno più che mai la partecipazione alle Giornate FAI d’Autunno è un gesto importante di sostegno alla missione della Fondazione. Con una piccola donazione sarà possibile prenotare la visita online e visitare i luoghi in totale sicurezza. Sabato 24 e domenica 25 ottobre secondo appuntamento con tre aperture straordinarie nel capoluogo siciliano: Casa Museo del Costume Raffaele Piraino (riservato agli iscritti FAI), Mec Museum e Convento del Carmine Maggiore Maggiore a Ballarò.
L’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno è dedicata a Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, fondatrice e presidente onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: mille aperture a contributo libero in 400 città in tutta Italia, organizzate per la prima volta in due fine settimana. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani. Pronti a scendere nuovamente in piazza – sabato 24 e domenica 25 ottobre – per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagnare il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni: un caleidoscopio di meraviglie nella proposta effervescente del FAI e dei suoi delegati che reagiscono con ancor più energia e impegno, positività ed entusiasmo al periodo difficile che l’Italia sta attraversando.
“Un’edizione straordinaria – afferma Sabrina Milone, Capo Delegazione FAI Palermo – con due fine settimana dedicati a riscoprire le bellezze della nostra città in assoluta sicurezza. Luoghi tipologicamente diversi ma che ripercorrono l’evoluzione della società: la storia del costume con l’apertura della Casa Museo di Raffaello Piraino, ma anche l’antiquariato informatico con la collezione Apple custodita al MEC Museum. A questi luoghi straordinari si aggiunge questo fine settimana, il Convento del Carmine Maggiore con la maestosità della sua chiesa, l’inedita cappella medievale ed il chiostro cinquecentesco“. Nel dettaglio ecco i luoghi aperti in città a cura della Delegazione FAI Palermo e del Gruppo FAI Giovani Palermo:
Ingresso riservato agli iscritti FAI (possibilità di iscriversi in loco).
Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 10:00/18:00
Indirizzo: Via dell’Università 54
In occasione delle Giornate FAI d’Autunno, Raffaele Piraino (1938), pittore ed ex docente all’Accademia delle Belle Arti di Palermo, aprirà le porte della sua casa e accompagnerà i visitatori alla scoperta della sua collezione personale che consta di oltre cinquemila pezzi tra abiti e accessori d’epoca, provenienti dalle più illustri e aristocratiche famiglie isolane. Vestiti, corpini, douillettes, paletots, manteaux, vesti da casa, robes volants, tessuti, biancheria intima, stampe e libri: gran parte della collezione riflette, attraverso le elaborazioni di sartorie locali, la moda di Parigi, Londra e Vienna, comprendendo anche oggetti esteri originali giunti in Sicilia al seguito di quelle dame abbienti che andavano in giro per l’Europa per piacere e acquisti. Nomi celebri di couturiers compaiono sulle etichette dei capi custoditi: per citarne alcuni, Dior, Poiret, Fortuny, Worth junior, Schiaparelli, Doucet. La collezione comprende anche abbigliamento popolare, etnico, uniformi civili, militari, abiti infantili e religiosi. La volontà del professor Piraino – la cui passione si sviluppa dal 1977, quando viene chiamato dall’Ente lirico Teatro Massimo di Palermo per progettare scene e costumi dell’opera buffa di Poulanc, incarico che gli apre le porte di numerose altre realizzazioni teatrali – è quella di trasformare quanto prima la sua abitazione in una casa museo fruibile al pubblico. Per ora è stata costituita la Fondazione Museo del Costume Raffaello Piraino che si occupa della valorizzazione del patrimonio storico artistico espresso dalla collezione, favorendo iniziative volte ad accrescere l’offerta culturale destinata alla comunità.
Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 10:00/17:00
Indirizzo: Corso Vittorio Emanuele 452
Aperto a Palermo il 31 gennaio 2020, Il MEC museum, (acronimo di meet eat & connect) è il primo museo della Rivoluzione Informatica in Sicilia interamente dedicato all’universo Apple. La sede è Palazzo Castrone Santa Ninfa, palazzo nobiliare cinquecentesco, e custodisce circa 200 pezzi di antiquariato informatico, tra cui il Lisa, il Next Cube ma soprattutto quello che il suo proprietario definisce il “Santo Graal” della Rivoluzione Informatica, ovvero l’Apple-1, primo computer creato da Steve Wozniak e Steve Jobs nel 1976. Tutti pezzi di proprietà dell’architetto e imprenditore palermitano, Giuseppe Forello nonché founder di MEC, che vanta una collezione di circa 4mila pezzi (una delle più complete del mondo). Oltre alle sette sale del museo, la struttura dispone di un ristorante la cui particolarità che lo rende unico in Italia è quella di cenare in un museo. Il MEC Museum coniuga la modernità del tema che tratta con la bellezza del cinquecentesco palazzo Castrone Santa Ninfa, alta espressione del Manierismo. Ci sarà la possibilità di visitare il piano nobile, con i saloni affrescati, e un magnifico affaccio sulla Cattedrale, che contiene la collezione di “antiquariato” informatico.
Visite sabato 24 e domenica 25 ottobre – ore 10:00/17:00
Indirizzo: Piazza Carmine 1
Il Convento del Carmine Maggiore, antico complesso religioso, fondato dall’ordine dei Carmelitani, domina il mercato storico del quartiere Ballarò a Palermo. La cupola, con il suo straordinario apparato decorativo in stucco e maiolica, costituisce una delle espressioni architettoniche e artistiche più significative del Barocco palermitano. La chiesa seicentesca, inoltre, custodisce opere di rilevante interesse, quali i due altari monumentali – opera giovanile di Giacomo Serpotta – un meraviglioso coro ligneo, dipinti di insigni pittori siciliani del Cinquecento e del Seicento e una cappella del Trecento. Questa testimonia l’antica fondazione del convento il cui cuore è un pregevole chiostro cinquecentesco.
Prenotazione online consigliata su www.giornatefai.it (posti limitati).
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