Palermo, 09 maggio 2012 – Un ingente quantitativo di reperti archeologici di provenienza marina è stato sequestrato dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e della Stazione Carabinieri di Gibellina (TP). Il sequestro è scattato a seguito di una perquisizione domiciliare: i reperti erano detenuti illegalmente da un privato con l’hobbie delle immersioni. Si tratta di 29 pezzi, integri e frammentari, che vanno dalla età del bronzo al XII sec.: ancore litiche ellenistiche, una contromarra in piombo di epoca romana, anfore ellenistiche, romane e medievali. Questo sequestro presso il domicilio di un privato fa comprendere l’elevato rischio di dispersione del nostro patrimonio archeologico subacqueo, sempre vittima di continui saccheggi e danneggiamenti.
Con l’arrivo dell’estate, il saccheggio dei siti archeologici marini diventa più intenso e per questo l’Arma dei Carabinieri, attraverso l’impiego del Reparto Speciale di Tutela del Patrimonio Culturale, le motovedette ed il Nucleo Carabinieri Subacquei, unitamente al personale della Soprintendenza del Mare, attuerà, come ogni anno, una serie di servizi preventivi per il monitoraggio e la protezione dei siti subacquei. Tutti gli oggetti saranno consegnati alla Soprintendenza del Mare. Il collezionista è stato denunciato per ricettazione e impossessamento illecito di reperti archeologici.
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