Cronaca

Funerali di Piera Napoli a Palermo, la cerimonia a Falsomiele

Si sono tenuti questa mattina i funerali di Piera Napoli, la giovane donna uccisa a coltellate dal marito, Salvatore Baglione, di 38, domenica 7 febbraio nel bagno di casa del loro appartamento in via Vanvitelli, nel quartiere Cruillas, a Palermo.

Chi li conosceva sapeva che la donna voleva lasciare il marito ed è stato questo a far scattare la furia omicida dell’uomo, che ora si trova rinchiuso al carcere Pagliarelli di Palermo.

Una cerimonia con pochi partecipanti a causa delle restrizioni legate all’emergenza Covid celebrata nella chiesa del quartiere della famiglia della giovane e officiata da don Sergio Mattaliano.

“Una ragazza splendida, amante della vita. Questa volta la violenza ha preso il sopravvento sull’amore. Il Signore dia la pace ai genitori con il cuore lacerato: nessuno potrà restituirci Piera ma lo Spirito Santo potrà lenire il dolore” ha detto il parroco durante l’omelia.

Piera Napoli è stata uccisa con decine di coltellate, questo è emerso dall’autopsia sul corpo della donna. La vittima avrebbe cercato in tutti i modi di difendersi ma la ferocia del marito è stata troppa e le tante coltellate sono risultate fatali. Secondo i giudici si tratterebbe di un omicidio premeditato.

Vicinanza è stata espressa in una nota da Cinzia Leone, senatrice del MoVimento5Stelle e vicepresidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio.

“Oggi a Palermo si svolgono i funerali di Piera Napoli, giovane ragazza palermitana uccisa brutalmente dal marito il 7 febbraio scorso nel quartiere Cruillas, a Palermo.

Per la difesa si tratta di un raptus di gelosia, adducendo che l’omicida pare sia stato travolto in un impeto di rabbia improvviso. Una vittimizzazione secondaria dunque, in cui si tenta di sminuire il gesto a mero atto incontrollato.

Peccato però che, appena due settimane prima del fatto, Piera avrebbe confidato alle amiche ‘questo mi ammazza!’. Il PM ha infatti respinto l’ipotesi del raptus e anzi contesta alla difesa l’aggravante della premeditazione.

Non c’è mai “troppa” gelosia, c’è solo un possesso malato e deviato.

Voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia di Piera e ai figli, presenti nel momento del delitto.

Oggi piangono la scomparsa di una donna, una madre con il desiderio di libertà la cui vita è stata stroncata da quel gesto atroce, figlio di una subcultura su cui c’è ancora tanto da fare in termini di “Prevenzione”.

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Redazione

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