Politica

Fisco, assoluzione piena e definitiva per l’ex assessore Armao “Ho subito accuse ingiuste”

Assoluzione piena e definitiva dall’accusa di evasione fiscale, con sentenza del Tribunale penale di Palermo passata in giudicato, per il professore Gaetano Armao, avvocato cassazionista specialista in diritto amministrativo ed ex assessore e vicepresidente della Regione siciliana.

Si conclude così una vicenda, lunga oltre dieci anni, per presunta evasione fiscale contestata all’avvocato Armao che si è sempre professato innocente, opponendosi in tutte le sedi alle accuse. Il primo accertamento, definito nel 2014 da Guardia di finanza e Agenzia delle entrate, con richiesta di pagamento di oltre 800 mila euro, venne impugnato di fronte alla Commissione Tributaria di Palermo (relatore l’attuale Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino), che accolse pienamente il ricorso ritenendo “priva di fondamento la pretesa fiscale avanzata”.

In sede penale, dopo due richieste di archiviazione della Procura di Palermo, nel 2020, il gip dispose, invece, l’imputazione coatta – “raro utilizzo di uno strumento di dubbia civiltà giuridica”, si legge in una nota – rinviando a giudizio il docente universitario allora vicepresidente della Regione ed assessore all’Economia.

Durante il giudizio è sopraggiunta la pronuncia della Commissione Tributaria Regionale per la Sicilia numero 4832 del 23 maggio 2022, (Presidente e relatore il giudice Pino Zingale), che, ha invece ritenuto sussistente il debito tributario ribaltando la sentenza di primo grado. Al termine del processo penale, con ampi accertamenti testimoniali e documentali, la questione è stata invece definitivamente chiusa dalla sentenza del Tribunale di Palermo, V Sezione Penale, 12 novembre 2024, e che adesso è passata in giudicato, con l’assoluzione piena (“per non avere commesso il fatto”).

“Il Giudice penale ha ritenuto che Armao – assistito dagli avvocati Giovanni Rizzuti ed Angelo Cuva – non ha commesso alcun reato fiscale e che nulla possa contestarsi alla sua condotta da contribuente – si legge in una nota -. La sentenza penale confuta così le accuse ingiustamente mosse, in sede giudiziaria, politica e sui media, accompagnate da pesanti azioni esecutive sulla persona, rese peraltro di dominio pubblico, che hanno imposto ingenti oneri fiscali del tutto privi di fondamento. Tale sentenza irrevocabile di assoluzione produce, altresì, un effetto vincolante nel processo tributario, per pretesa impositiva e sanzioni, riguardando il giudicato penale i fatti oggetto del giudizio tributario”.

L’avvocato amministrativista ha affermato: “Ho portato per dieci anni un macigno, subìto accuse ingiuste ed iniziative aggressive sul piano personale. Da uomo di diritto ho risposto nell’unico modo che conosco, invocando ed ottenendo giustizia e la questione si è conclusa positivamente”.

Redazione

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