di redazione
La dichiarazione dello Stato di
crisi per poter utilizzare strumenti solidi, efficaci ed urgenti
per fronteggiare la grave vertenza e rilanciare la ripresa
produttiva dello stabilimento Eni di Gela. La chiede il governo
regionale, rispetto alla sospensione temporanea e parziale
dell’attivita’ del petrolchimico di Gela, annunciata dall’Eni.
Dopo gli incontri con L’Eni, con i deputati regionali Lillo
Speziale e Giuseppe Federico e con il sindaco di Gela, Angelo
Fasulo, il governo regionale incontrera’ anche le parti sociali.
“Se la crisi del settore della raffinazione – dice Lombardo –
colpisce indistintamente tutti i gruppi in Europa, certamente in
Sicilia si abbatte su un tessuto economico e sociale che necessita
di azioni aggiuntive da parte del governo Monti anche in
considerazione della situazione di tutto l’indotto che dipende dal
petrolchimico”.
Il Presidente della Regione ha istituito una unita’ di crisi
presso la Presidenza che oltre agli assessori all’Energia Giosue’
Marino, alle Attivita’ produttive Marco Venturi ed all’Economia
Gaetano Armao, ed al dirigente generale del Dipartimento lavoro
Anna Maria Corsello, coinvolgera’ le forze sociali e seguira’
costantemente l’evoluzione della crisi.
mav
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