“Durata inferiore a 30 giorni”: la Sicilia ha deciso | Vietati per sempre i viaggi brevi: se vieni qui, devi restarci

La Sicilia ha deciso e quindi sono vietati in maniera definitiva i viaggi brevi, quindi se ci vai è il momento di restarci sempre.
Siamo in un momento storico in cui il turismo riesce a trasformarsi a una velocità veramente record. Quindi non sarà di certo difficile capire che quando la notizia inizia a circolare tenerla a bada sembra essere piuttosto difficile. I gestori turistici sono tutti con il fiato sospeso e questo lo si troverebbe a una nuova regolamentazione che vedrebbe in Sicilia il divieto completo di permanenza breve.
In effetti, non solo sul territorio siciliano, ma soprattutto tutto quelle italiano sembra si sia aperta una vera e propria lotta contro gli affitti brevi.
Loro i colpevoli di molte problematiche, innanzitutto la sempre maggiore difficoltà nel trovare case in affitto per contratti lunghi, senza considerare i soliti furbetti che con la scusa della locazione breve finiscono per agire contro la legge.
Era quindi il momento di intervenire ed è stato fatto in maniera molto decisa.
Il caos degli affitti brevi e il “no” ai soggiorni mordi-e-fuggi
È sempre stato un luogo altamente turistico, ma negli ultimi anni la Sicilia ha conosciuto un boom di presenze veramente eccezionale. Tutto questo ovviamente lo si deve agli affitti brevi che una qualche misura convengono soprattutto le famiglie, che spenderebbero veramente troppo per alberghi e strutture ricettive. Numerose le piattaforme che facilitano l’affitto, tra cui Airbnb e Booking che hanno contribuito a trasformare semplici abitazioni in alloggi per viaggiatori, spingendo tantissimi siciliani ad investire nell’ospitalità. Peccato che, come spesso succede, il successo non è mai privo di problemi ed ecco che sono arrivati i primi casi scomodi.
Nel 2024, il Ministero dell’Interno ha imposto un ritorno al passato: quindi, quando si ha un soggiorno inferiori a 30 giorni, l’identificazione dell’ospite doveva essere fatta di persona, vietando di fatto il comodo check-in online che permetteva flessibilità e autonomia, soprattutto nei piccoli comuni o nei luoghi rurali dove l’accoglienza è spesso gestita da privati. Semplice immaginare come questo abbia contribuito a rendere tutto più complicato.

La svolta che cambia tutto: i viaggi brevi tornano legali
Una recente sentenza del Tar del Lazio, la n. 10210/2025, ha cambiato le carte in tavola. Dopo un lunghissimo ed estenuante braccio di ferro tra associazioni di categoria e Viminale, il tribunale ha stabilito che il divieto di check-in da remoto era illegittimo. Insomma, l’identificazione anche in questi casi può essere effettuata a distanza, basta una semplice: videochiamata, l’invio di documenti e altri sistemi digitali, esattamente come avviene nel resto d’Europa.
Insomma nessun divieto di soggiorni brevi, nessuna imposizione di restare 30 giorni. Quindi ancora una volta gli affitti brevi hanno vinto, con un sospiro di sollievo per coloro che amano le fughe last minute.