“Dovete pagare anche per i vostri morti” | Aumenta di 1000€ la tassa storica: da saldare anche per i tuoi defunti

€ 1.000 in più per la tassa storica che occorre saldare anche per i propri defunti, la decisione è veramente storica, nessuno lo immaginava.
La spesa che devo affrontare gli italiani ogni anno sono lievitati in maniera spropositata. Il carrello della spesa è diventato un salasso, esattamente come il costo dell’energia e anche di atti servizi essenziali, come le medicine. Di certo però nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbe dovuto pagare una tassa per le persone defunte.
Sappiamo bene che quando una persona viene a mancare, oltre a lasciare molto dolore nel cuore e nella testa delle persone care, va a creare una serie di obbligazioni e di atti burocratici, per i quali occorre perdere molto tempo spesso anche molto denaro.
Ci sono casi in cui però la situazione diventa anche piuttosto surreale. Questo è il caso di una tassa da 1000 € da pagare per una persona che è venuta a mancare.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza a riguardo per evitare di commettere degli errori.
Un nuovo incubo per le famiglie italiane: debiti dei morti e bollette inesistenti
Moltissimi cittadini starebbero ricevendo delle lettere di diffida da parte di quelle che sono le aziende fornitrici di energia, acqua e gas, le quali possono chiedere il pagamento di bollette anche se intestate a persone decedute. Ci sono casi in cui si tratta di errori, altri invece, dove è qualcosa di molto più grave, considerando che si tratta di un furto di dati anagrafici. Complici anche le falle nei sistemi di controllo delle società del mercato libero, basta un codice fiscale e un nome per attivare un contratto. Insomma, in genere non viene attuata nessune verifica e questo porta a situazioni veramente disastrose,
In questo specifico caso i parenti, in qualità di eredi legittimi, si trovano coinvolti in procedimenti di recupero credito, nonostante il contratto sia stato firmato da un’altra persona. Insomma, situazioni in cui non è sempre semplice agire, anche perchè le aziende fornitrici non vogliono sentire ragioni.

Il caso della beffa dopo la tragedia
A dare un valido esempio a riguardo ci sarebbe un caso che ha indignato l’Italia intera e riguarderebbe Kevin Boccolini, un ragazzo di Falconara Marittima in provincia di Ancona, che è morto nel 2022 a soli 31 anni dopo una lunga battaglia contro la distrofia muscolare. Il ragazzo per via della sua condizione non poteva né muoversi, né parlare eppure sembra che avrebbe firmato un contratto per la fornitura di energia mesi dopo la sua morte.
A mesi di distanza dalla sua scomparsa i genitori si sono trovati con una richiesta di pagamento pari a € 1000. Solo in seguito si è scoperto che il contratto era stato stipulato da un’altra persona, omonima, residente a Grumo Nevano, in provincia di Napoli. Per fare giustizia si è dovuti ricorrere per via legale.