Parrucchiera provoca ustioni di secondo e terzo grado al cuoio capelluto della cliente, per imperizia e negligenza, avendo lasciato in posa prodotti per la decolorazione dei capelli oltre il tempo necessario. Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha delineato i confini della cd. colpa professionale.
Secondo i Giudici, per “colpa professionale” deve intendersi soltanto quella di chi eserciti una professione “intellettuale”: “non rileva ai fini della qualificazione di esercente un’attività intellettuale, il fatto che gli acconciatori, in seguito alla emanazione della L. n. 174 del 17/8/2005, debbano seguire appositi corsi di formazione onde potere esercitare l’attività in forma autonoma. Tale previsione, infatti, non incide sulla natura della loro prestazione” (Cass. Sent. n. 39526/2023).
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