Storico debutto all’Ho Guom Opera di Hanoi per l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo, prima fondazione lirica italiana a ricevere un invito nella capitale del Vietnam. La formazione sarà protagonista di un raffinato Gala dedicato al canto lirico italiano, riconosciuto patrimonio immateriale dell’umanità Unesco nel 2023, in programma tra oggi e domani in una delle più moderne e prestigiose istituzioni musicali dell’Asia: l’avveniristico Ho Guom Opera.
Il teatro, inaugurato nel luglio 2023 su un’area di 5 mila metri quadrati adiacente al lago Hoan Kiem, ha già ottenuto riconoscimenti internazionali per la sua architettura visionaria e l’acustica superba, ed è stato inserito dal World Travel Awards tra i dieci migliori teatri d’opera al mondo.
Il programma del concerto offrirà un viaggio attraverso le più celebri arie e duetti del belcanto italiano, da Rossini a Verdi, Bellini e Donizetti. Protagonisti sul palco saranno il soprano Federica Guida e il tenore Matteo Falcier, guidati dal maestro Alberto Maniaci, unico direttore italiano allievo di Riccardo Muti nella seconda edizione della “Riccardo Muti Music Academy”.
La tournée nasce da un accordo di cooperazione siglato la scorsa estate tra la Fondazione Teatro Massimo e l’Ho Guom Opera, promosso dal Comune di Palermo e dal sindaco Roberto Lagalla, presidente della Fondazione. L’intesa apre nuove prospettive di scambio culturale tra Italia e Vietnam. La delegazione palermitana, guidata dal sovrintendente Marco Betta e dal direttore artistico Alvise Casellati, è stata accolta ad Hanoi dal direttore Nguyen Cong Bay, dal vice direttore del Ministero della Cultura Tran Hai Van e ospitata dall’ambasciatore d’Italia in Vietnam Marco Della Seta a Casa Italia.
«Siamo onorati di essere la prima fondazione lirica italiana a calcare questo prestigioso palcoscenico – ha dichiarato Marco Betta –. Il nostro debutto in Vietnam è una straordinaria occasione per diffondere la grande tradizione musicale italiana e al tempo stesso conferma la ricchezza delle relazioni internazionali che il Teatro Massimo coltiva. Vogliamo rafforzarle ulteriormente, creando un ponte tra le culture del Vietnam e dell’Italia, unite dal linguaggio della musica».
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