E’ sempre più crisi in Sicilia. A parte export, agricoltura e turismo, infatti, tutti gli indicatori economici hanno il segno meno davanti nel 2012. E’ questo il quadro fatto dalla Banca d’Italia nel suo rapporto sull’Economia in Sicilia, presentato dal direttore della filiale di Palermo, Giuseppe Arrica.
I dati più rilevanti
Il Pil è in calo del 2,7%, il che equivale a una perdita di oltre 2 miliardi di euro di Pil che si vanno ad aggiungere all1,1 miliardo perso nel 2011 (-1,3% di Pil). Il valore aggiunto dell’industria è a -4,2% (-20% negli ultimi 5 anni); investimenti -6,2%; costruzioni -7,9%, con il 10% in meno di occupati; servizì: -1,9%. Crolla del 13,7% la spesa delle famiglie per i beni durevoli, in particolare per auto, motoveicoli, elettrodomestici e mobili. Infine, nel 2012 sono stati persi 38 mila posti di lavoro con un calo dell’occupazione del 2,7% (dato in flessione da sei anni)
Le note positive
Tra i settori che invece registrano segni positivi c’è l’agricoltura: +4,1%, (bene il frumento, +5,2%, e gli ortaggi, +4,8%, in riduzione invece la produzione di pomodori -2,8% e di agrumi -8,3%). Bene la produzione di vino, +48,4%. In aumento le presenze dei turisti (+2,8%) soprattutto stranieri (diminuiscono invece gli italiani). L’export, soprattutto grazie ai prodotti petroliferi, vola a +21,2% (16% nel 2011) grazie al traino dei prodotti petroliferi, la cui vendita all’estero è aumentata del 26,1%.
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