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Cisl: ecco cosa e’ venuto fuori dal congresso regionale

di redazione

Palermo, 23 Apr. – “Un sindacato nuovo, partecipazione è cambiamento” è il tema dell’undicesimo congresso regionale della Cisl, che si è aperto stamattina, al San Paolo Palace di Palermo, con la relazione del segretario Maurizio Bernava davanti ai 560 delegati.

“La recessione avanza – dice Bernava in una nota – la Sicilia e’ a un passo dal default. E la politica da sola non ce la puo’ fare. Servono strategie capaci di attrarre investimenti, coniugando risanamento e lavoro produttivo. E occorre rilanciare la politica delle alleanze sociali”.

Al congresso, la Cisl e’ arrivata dopo 119 assemblee provinciali e di categoria cui hanno partecipato 8.454 sindacalisti, e con un nuovo asstto interno ha ridotto da nove a cinque le unioni territoriali: sono quelle di Palermo-Trapani, Agrigento-Caltanissetta-Enna, Ragusa-Siracusa, Catania e Messina.

Mercoledì le conclusioni del leader nazionale Raffaele Bonanni e l’elezione del nuovo segretario regionale.

“Un bilancio scontato, quello regionale, pieno di tagli e di vincoli, ma non è solo sul bilancio che si fa politica economica, manca una strategia comune, si procede solo sul singolo provvedimento per contenere il fallimento della Regione”.
Lo afferma ha affermato il segretario generale della Cisl Sicilia uscente, Maurizio Bernava.

Bernava auspica “un tavolo anticrisi tra sindacati e Regione prima del voto alla finanziaria all’Ars e una seduta straordinaria del parlamento regionale dedicata alla crisi”. Secondo il dirigente Cisl, “il governo regionale non ha una strategia per attrarre investimenti, risanare l’economia e persiste il dramma delle partecipate, chiediamo la partecipazione del sindacato ai processi di cambiamento che la Regione deve a tutti i costi avviare per la ripresa economica dell’isola”.

Da domani e per tutta la durata dei lavori che porteranno all’approvazione della legge di stabilità regionale, davanti all’Ars ci sarà un presidio dei rappresentanti aziendali e dei lavoratori non in servizio di tutte le filiere della formazione professionale, organizzato da Cgil e Cisl con Flc e Cisl Scuola.

L’iniziativa, fanno sapere i sindacati, “è a sostegno degli emendamenti volti a garantire la continuità delle attività e la massima salvaguardia dei livelli occupazionali”.

“Apriamo un confronto sul precariato, sono d’accordo, ma per favore non protestate davanti casa mia, non è linguaggio accettabile.” Lo ha detto il presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel suo intervento al congresso regionale della Cisl a Palermo.

“Protestare davanti a Palazzo d’Orleans è legittimo, ma non violate, vi prego, la vita privata delle persone”, ha proseguito Crocetta, che ha spiegato: “Non ho solo il problema dei precari, ne ho altri, tra i quali il problema della mafia che mi vuole ammazzare”.

Citando gli espisodi dei giorni scorsi, Crocetta ha poi affermato: “Ad esempio, dei lavoratori della Social Trinacria su 3.000 sono certo che 2.500 sono brave persone, ma 500 sono deliqnuenti con contatti mafiosi e non è una buona idea portarli davanti a casa mia”.

“La Fiat, a Termini Imerese, si comporta come il cane dell’ortolano: non vuole riaprire lo stabilimento e non permette a nessuno di avviare impresa”. Anche questo ha affermato il governatore al Congresso. “Se abbiamo un’impresa, come Dr, che ci dice: se ci date 16 milioni di euro riapriamo lo stabilimento Fiat, il governo regionale è disponibile a compartecipare a questo impegno, in misura di trasferimenti ai lavoratori per la compartecipazione al reddito e alla proprietà dell’impresa, cominciando dunque a sconvolgere un sistema classico, dove i lavoratori non c’entrano con forme nuove che prevedono che i lavoratori diventino compropretari dell’azienda. Questo processo di rilancio non è stato finora possibile grazie al no di Fiat e del ministero”, ha sostenuto il governatore.

Redazione

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