“Ci spiace, ma dovete restituire tutto”, l’INPS ha ammesso l’errore | Migliaia di pensionati sul lastrico così

Questa comunicazione dell’Inps ha spiazzato diversi pensionati in Italia.
Il sistema pensionistico in Italia si basa su un meccanismo contributivo, in cui l’importo della pensione dipende dai contributi versati durante la vita lavorativa. I lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati devono versare contributi previdenziali all’INPS, l’ente che gestisce la maggior parte delle pensioni nel Paese.
L’età e gli anni di contributi necessari per ottenere la pensione variano in base alla normativa vigente. Esistono due principali forme di pensione: pensione di vecchiaia, accessibile al raggiungimento dell’età stabilita dalla legge, e pensione anticipata, che permette di ritirarsi prima se si sono maturati un certo numero di anni di contribuzione.
Oltre alla pensione pubblica, esistono forme di previdenza complementare, come i fondi pensione privati, che consentono ai lavoratori di integrare la pensione obbligatoria con risparmi aggiuntivi. Questi strumenti sono incentivati fiscalmente e permettono una maggiore flessibilità nell’uscita dal lavoro.
Il sistema pensionistico è soggetto a continue riforme per garantire la sostenibilità economica. Fattori come l’invecchiamento della popolazione e la crescita economica influenzano le modifiche ai requisiti di accesso e al calcolo dell’importo pensionistico, rendendo il tema sempre al centro del dibattito politico.
Indebito assistenziale: quando l’INPS chiede la restituzione
L’indebito assistenziale si verifica quando l’INPS eroga pensioni o indennità a persone che non hanno più i requisiti previsti dalla legge. Questo può accadere per superamento delle soglie di reddito, perdita dei requisiti sanitari o socio-economici, oppure in situazioni specifiche, come il ricovero gratuito per chi percepisce l’indennità di accompagnamento. In questi casi, l’INPS può chiedere la restituzione delle somme ricevute, generando dubbi e preoccupazioni tra i beneficiari.
Tuttavia, non sempre queste richieste sono legittime. In molti casi, chi ha ricevuto il denaro in buona fede non è obbligato a restituirlo. La legge tutela infatti i percettori che hanno ricevuto somme per errore dell’INPS, purché non abbiano fornito informazioni false o omesso dati rilevanti. La restituzione è invece obbligatoria se il beneficiario ha agito con dolo o grave negligenza, ad esempio dichiarando un reddito inferiore a quello reale per ottenere il beneficio.

Come difendersi e richiedere assistenza
Chi riceve una richiesta di rimborso dall’INPS deve innanzitutto verificare la motivazione e controllare se la richiesta è fondata. È consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato, che può valutare la legittimità della richiesta e avviare, se necessario, un’opposizione.
Se hai ricevuto una richiesta di restituzione e non sai come procedere, l’assistenza legale può aiutarti a tutelare i tuoi diritti. Un esperto potrà esaminare il tuo caso e indicarti le azioni migliori per difenderti da richieste ingiuste.