La ricetta della destra palermitana è ormai chiara: consegnare nelle mani della criminalità organizzata settori popolari che usufruiscono del reddito di cittadinanza, sacrificando secondo questa logica migliaia di cittadine e cittadini palermitani. Sono diversi i segnali inquietanti: da un lato Cuffaro e Dell’Utri, da cui Lagalla non prende le distanze, e dall’altro la proposta assurda di privare i poveri di un reddito. Il rischio è consegnare alla mafia manovalanza ‘fresca’.
Se il reddito di cittadinanza va migliorato, puntando a implementare misure che garantiscano l’ingresso nel mercato del lavoro e a contrastare abusi, in una città come Palermo – immersa nella crisi sociale ed economica post pandemia – proporre l’abolizione del reddito di cittadinanza è un messaggio pericoloso per la tutela della democrazia e per la tenuta sociale della città.
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