Cronaca

Musumeci incontra gli universitari per parlare di Statuto siciliano

Ha ancora senso oggi parlare di Autonomia regionale in Sicilia? Questo uno degli aspetti affrontati alla Villa Cerami di Catania, nell’incontro con gli studenti di Giurisprudenza tenuto dal presidente della Regione Nello Musumeci.

Un excursus approfondito e appassionato sullo Statuto siciliano, che ha ripercorso storia e tappe dell’autonomia regionale, con considerazioni non di carattere giuridico ma storiche e politiche, sempre improntate al rispetto del suo ruolo istituzionale. Prima della sua conferenza-seminario, su “L’ordinamento regionale siciliano”, il governatore è stato accolto dal direttore del dipartimento Salvatore Zappalà e da Agatino Cariola, docente di Diritto costituzionale, che ha organizzato l’evento di apertura del Corso. Da Garibaldi a Cavour, passando per Badoglio, Sturzo e Milazzo, il governatore ha ricostruito le radici dell’Autonomia siciliana, individuate nell’esigenza di disinnescare il pericolo del separatismo.

“Il 15 maggio del 1946 – ricorda Musumeci – nasce lo Statuto siciliano, mentre non c’è ancora la Repubblica Italiana, in un contesto atipico, sotto la spinta emotiva della piazza. Così, come in tutte le scelte non frutto di una meditata riflessione, lo Statuto siciliano nasce senza un’anima, come invece dovrebbe ogni Carta costituzionale. C’è l’organizzazione insomma, ma manca la politica. Ed è già chiaro che per poter operare lo Statuto debba essere “compatibile” con la Costituzione italiana, un raccordo che invece è stato sempre rimandato”.

Oggi ha ancora senso – suggerisce il tema della conferenza – parlare di Autonomia siciliana? “Concepita come in questi anni, certamente no – risponde il Governatore. La responsabilità non è solo romana ma anche della Sicilia che, come diceva l’indimenticato Piersanti Mattarella, non ha mai avuto le “carte in regola” per il confronto con il Governo centrale.

In questi anni – conclude Musumeci – ci si è mossi vivacchiando solo nella logica di eventuali privilegi che derivano dallo Statuto. Bisogna tornare all’autonomia della responsabilità a scapito di quella del privilegio. La Sicilia è cuore del Mediterraneo, dobbiamo diventarne il centro economico e culturale. C’è bisogno di nuovo accordo con lo Stato e l’Unione europea. Si parta dalla riforma degli Enti locali, da un patto con i cittadini. Attorno a questi temi si può consegnare alla Sicilia un autonomismo svuotato dall’egoismo di molti di noi”.

LEGGI ANCHE

DATI COVID IN SICILIA DEL 9 MARZO

CONTAGI COVID, SCUOLE CHIUSE AD ALTAVILLA

Redazione

Recent Posts

La catanese Rob è la vincitrice di X Factor 2025: cosa sappiamo di lei

Rob, della squadra di Paola Iezzi, si aggiudica la vittoria nella finalissima di X Factor…

36 minuti ago

Meteo Sicilia di sabato 6 e domenica 7 dicembre

Sabato. Nuvolosità irregolare in transito su tutta la regione nel corso della giornata con possibilità…

2 ore ago

L’Ebu ammette Israele all’Eurovision 2026: Irlanda, Paesi Bassi, Slovenia e Spagna boicottano la competizione

Israele parteciperà all’Eurovision 2026. Lo ha stabilito l‘Unione di radiodiffusione europea (Ebu) durante l’Assemblea generale…

2 ore ago

Messina, ex primario ai domiciliari: presunte tangenti, truffe e abusi nella Sanità

Su delega della Procura della Repubblica di Messina, nella giornata odierna Carabinieri e Guardia di…

2 ore ago

Porto di Palermo, raffica di sanzioni: irregolarità su IMU, assicurazioni e concessioni

Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo ha completato una vasta operazione…

3 ore ago

#wallofsounds 2025 festival la VII edizione dal titolo “territorium/territori” parte il 6 dicembre

La settima edizione di #wallofsounds, il festival dedicato alle arti e alle pratiche del suono…

3 ore ago