di redazione
La Provincia di Catania rende noto che Strepitoso e signorile l’ultimo concerto del Festival Internazionale di musica da camera ‘Notturni Classici in Corte’che ieri sera ha riempito l’Anfiteatro de Le Ciminiere di Catania.
I preziosismi e le sottigliezze dei musicisti hanno raffinato l’elegante atmosfera di ‘Etnafest2012’, il nutrito programma di eventi che abbraccia il mondo dell’arte organizzato dalla Provincia regionale di Catania.
Così si è espresso il Presidente Giuseppe Castiglione: ‘Il territorio etneo, di per sé ricchissimo culturalmente, è stato fiondato nel mondo della musica classica affinché il rispetto per essa continui a valere’.
Dopo le magistrali esecuzioni delle serate a Palazzo dei Minoriti, che hanno visto esibirsi musicisti di fama internazionale -accolti e salutati da un pubblico sempre gremito e attento- ieri il clou finale di un progetto artistico di ampio respiro, ideato dal M° Vadim Pavlov e coordinato dal dott. Salvatore Urzì.
Una conclusione spettacolare che ha visto la sonora partecipazione dell’orchestra da camera del festival, diretta dal M° Luigi Sferrazza. Si è potuto assistere all’interpretazione di brani memorabili quali la Fantasia sui temi de ‘I Puritani’ di V. Bellini per violoncello, contrabbasso e orchestra interpretata da G.Bottesini e suonata da Vadim Pavlov-Nicola Malagugini, l’incalzante Concerto per due violini solisti e orchestra in re minore di J.S.Bach compiuto da Dmitri Berlinsky-Ilya Konovalov, l’Adagio di Mozart tratto dal Quintetto per clarinetto e archi in La maggiore, in versione per clarinetto e orchestra da camera suonato dal M° Ints Dalderis, concertista di fama internazionale ma anche importante politico e Ministro per la cultura della Repubblica di Lettonia. L’insoddisfazione e la rabbia di W.A. Mozart sono stati comunicati dal duo Ilya Konovalov-Andrei Dogadin con la Sinfonia Concertante in Mi bemolle Maggiore mentre il celeberrimo Concerto chopiniano ‘2 in mi minore versione per pianoforte e orchestra d’archi , regalo d’addio del compositore ai cittadini di Varsavia per il definitivo abbandono della città è stato suonato da Arkady Zenziper. E, per chiudere ‘in patria’, una sopraffina Stefania Bonfadelli ha celebrato V.Bellini cantando l’ Aria e cabaletta finale ‘Ah se un’urna è a me concessa’ tratta da ‘Beatrice di Tenda’ e l’Aria e cabaletta ‘Ah non credea mirarti’ da ‘Sonnambula’.
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