Bimba sopravvissuta a naufragio, trasferita nell’hotspot di Lampedusa

Una bambina di circa 12 anni risulta al momento l’unica sopravvissuta ad un naufragio avvenuto nella notte a largo di Lampedusa.
“Il viaggio verso le nostre coste per una imbarcazione partita dalla Tunisia (Sfax) si è purtroppo interrotto nel cuore del Mediterraneo – spiega Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana -. Dalle prime ricostruzioni, a bordo ci sarebbero state circa quaranta persone.

Solo una bimba originaria della Sierra Leone, dopo aver trascorso circa due giorni in acqua, è riuscita a portare a termine il viaggio che aveva iniziato con alcuni familiari. Dopo le cure al poliambulatorio dell’isola, la piccola è stata accolta all’hotspot di Contrada Imbriacola dove viene seguita dalla nostra equipe multidisciplinare”.

“E’ una notizia triste quella di oggi, che ci arriva a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei migranti e, soprattutto, dalle festività natalizie. Gli Operatori e i Volontari della CRI impegnati nel centro di Lampedusa stanno dando conforto a questa bimba e la stanno supportando con tutta la loro Umanità nell’affrontare questo difficile momento”, sottolinea il Presidente della CRI.

Il salvataggio

La bambina è stata avvistata nel buio della notte, intorno alle 3.20, mentre galleggiava grazie a una camera d’aria e un giubbotto di salvataggio. Lo skipper Matthias Wiedenlübbert ha definito un miracolo il fatto che l’equipaggio sia riuscito a sentire le sue grida sopra il rumore del motore. Recuperata a bordo, la bambina è stata consegnata ai soccorritori di Lampedusa intorno alle 6 del mattino. Pur in buone condizioni fisiche, era ipotermica, disorientata e visibilmente scioccata.

Il racconto della bambina

Agli operatori sanitari e ai mediatori culturali, la bambina ha ricostruito l’accaduto: «Siamo partiti da Sfax quattro o cinque giorni fa. Eravamo in 45. Tre giorni fa, durante una tempesta con vento forte e onde alte, la barca è affondata. Ero vicina a due ragazzi, ma il mare li ha portati via dopo due giorni». Ha inoltre riferito che tra i passeggeri c’era anche suo fratello, di cui non ha più notizie.

Ricerche in corso

Le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza sono impegnate nelle ricerche nell’area del naufragio, ma finora non sono stati trovati né corpi né altri indizi del disastro. È stato richiesto anche l’impiego di mezzi aerei per sorvolare la zona.

Accoglienza a Lampedusa

Dopo lo sbarco, la bambina è stata visitata presso il poliambulatorio dell’isola, dove ha ricevuto assistenza medica e supporto psicologico. Una volontaria di Mediterranean Hope, Francesca Saccomandi, ha raccontato di averle consegnato uno zainetto con un album da colorare e dei colori: «Era molto stanca ma tranquilla, mi ha ringraziato prima di andare a riposare».

La testimonianza dello skipper

Lo skipper del Trotamar III ha sottolineato l’eccezionalità del salvataggio, avvenuto in condizioni di mare estreme. La bambina ha resistito in acqua per tre giorni, senza cibo né acqua, aggrappata a dispositivi di fortuna. L’Ong Compass Collective ha descritto l’intervento come un’operazione fortuita, resa possibile dall’attenzione e dalla prontezza dell’equipaggio.

La vicenda della piccola superstite, unica traccia di un naufragio tragico, evidenzia ancora una volta le difficoltà e i rischi dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo.

Dall’1 giugno del 2023, giorno in cui la Croce Rossa Italiana ha iniziato a gestire l’hotspot di Lampedusa, ad oggi sono circa 123.300 le persone migranti accolte nel centro di Contrada Imbriacola, che ospita attualmente 570 persone.

– foto Agenzia Fotogramma –