“Basta togliere la cassetta delle lettere” | Casalinga non paga l’IMU da 14 anni: se non arriva non possono farle niente

Cassetta delle lettere
Cassetta delle lettere – fonte pexels – sicilianews24.it

Con questo metodo si evita di pagare una delle tasse più fastidiose.

L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Propria, è un tributo comunale introdotto in Italia per contribuire al finanziamento dei servizi locali. Colpisce il possesso di immobili, come seconde case, immobili commerciali, terreni e fabbricati, mentre l’abitazione principale è generalmente esente, tranne nei casi di abitazioni di lusso (categorie catastali A1, A8 e A9).

L’importo da pagare si calcola partendo dalla rendita catastale dell’immobile, rivalutata del 5% e moltiplicata per un coefficiente specifico stabilito in base alla tipologia del bene. Su questo valore si applica l’aliquota IMU, che può variare da comune a comune. Ogni anno, infatti, i comuni possono decidere di aumentare o diminuire l’aliquota base entro limiti fissati dalla legge.

Il pagamento dell’IMU avviene in due rate: la prima entro il 16 giugno (acconto) e la seconda entro il 16 dicembre (saldo). È anche possibile versare l’intero importo in un’unica soluzione a giugno. Il versamento si effettua tramite modello F24 o bollettino postale.

È fondamentale verificare ogni anno sul sito del proprio comune le aliquote aggiornate e le eventuali agevolazioni. Il mancato pagamento dell’IMU può comportare sanzioni e interessi, per questo è importante rispettare le scadenze e conservare le ricevute.

IMU e casa disabitata: quando si paga

L’IMU è dovuta da chi possiede un immobile, da versare al Comune in cui si trova la casa. L’abitazione principale è esente, tranne se appartiene a categorie catastali di lusso (A1, A8, A9). Se una casa non è abitata e il proprietario non ha la residenza in essa, anche se è l’unico immobile posseduto, viene considerata seconda casa e quindi soggetta a IMU. Le esenzioni o riduzioni variano da Comune a Comune, perciò è fondamentale consultare le delibere locali ogni anno.

Un immobile disabitato può generare confusione, soprattutto perché, per la TARI (tassa rifiuti), è prevista l’esenzione se la casa è priva di mobili e utenze. Per l’IMU, invece, la normativa è diversa: l’imposta si paga anche se l’immobile è vuoto e senza utenze. L’unico caso in cui è prevista una riduzione è quando l’immobile è dichiarato inagibile o inabitabile, in tal caso si può ottenere una riduzione del 50%.

Casa
Casa – fonte pexels – sicilianews24.it

Si paga per il possesso, non per l’uso

L’IMU non si basa sull’effettivo utilizzo dell’immobile ma sul semplice possesso. Anche se una casa non viene usata, l’imposta è comunque dovuta perché si considera “potenzialmente utilizzabile”.

Come per il bollo auto, che si paga anche se il veicolo è fermo, l’IMU si applica indipendentemente dall’uso concreto dell’immobile.